Mario Greco porta Generali fuori dal Messico, dove il Leone vendeva polizze Vita e Danni tramite gli sportelli di Banorte (la principale banca del Paese centroamericano), in cambio di 649 milioni di euro. Generali rinuncia a un ramo profittevole, ma di cui non poteva dettare le strategie e ottiene 500 milioni di plusvalenza.
Il divorzio da Banorte, che a differenza di Generali voleva investire sulla joint venture, si traduce per Trieste in un miglioramento di 4 punti in termini di Solvency che a fine aprile si attestava al 145 per cento. Grazie alla partita messicana, il Leone spinge inoltre a 2,2 miliardi il totale ricavato dalle dimissioni, rispetto a un obiettivo a fine piano di 4 miliardi. «Usciamo da una posizione di minoranza che non era più coerente con la strategia di Generali di gestire attivamente il capitale investito», ha chiarito Greco, sottolineando che il gruppo continua a considerare l'America Latina un mercato «molto interessante» e dove vuole svilupparsi. A partire dal Brasile, dove Trieste opera invece attraverso una società interamente controllata, cui si aggiungono la Colombia e l'avamposto in Argentina.
Nel dettaglio, Greco ha ceduto le quote di minoranza (49%) in Seguros Banorte Generali, attiva nelle polizze, e in Pensiones Banorte (previdenza) per un totale di 857,5 milioni di dollari, di cui la maggior parte sono dovuti alla Seguros.
Ad avviare la stagione delle cessioni era stato l'ex capo azienda Giovanni Perissinotto vendendo l'israeliana Migdal (705 milioni), quindi Greco ha messo sul mercato il 12% di Banca Generali (185 milioni) e le attività riassicurative americane (700 milioni). Rimane invece il nodo di come valorizzare la svizzera Bsi: alcuni pretendenti ci sono, ma non sarà facile per Trieste vendere al meglio un business ad alto assorbimento di capitale come il private banking.
La priorità di Generali resta comunque quella di salire al 100% di Ppf, la macchina da soldi con cui cavalca il promettente mercato del centro-est Europa. Giunto al 76% attingendo dalla scorta dei bond, Greco deve trovare altri 1,25 miliardi per l'ultimo 24% così da liquidare definitivamente il magnate ceco Petr Kellner.
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