Economia

"Generali? Mediobanca ancora nel cda"

Nagel: "Entreremo con la prima o la seconda lista". L'utile sale a 526 milioni

"Generali? Mediobanca ancora nel cda"

Mediobanca archivia un semestre migliore delle attese con un utile netto di 526 milioni (in crescita del 28%) rispetto ai 482 milioni previsti dal consenso su 1,46 miliardi di ricavi (+12%) e guarda con relativa fiducia sia alla chiusura dell'esercizio sia alla partita su Generali, la cui partecipazione (pari al 13% del capitale) contribuisce per circa un terzo ai profitti della banca d'affari. E in Piazza Affari il titolo scatta a 10,58 euro (+2,1%).

«Oggi mi pare improbabile non avere un nostro rappresentante nel cda di Generali sia che la lista (del board ndr) arrivi prima sia che arrivi seconda (al rinnovo del vertice del 29 aprile ndr)», ha commentato l'ad Alberto Nagel, interpellato a margine della presentazione su una tecnicalità relativa al trattamento della partecipazione nel Leone ai fine del bilancio. Nagel si è tuttavia trincerato dietro a un «no comment» sugli altri temi sollevati dalla guerra in corso per il controllo di Generali dove la lista del cda voluta da Piazzetta Cuccia dovrà affrontare quella di Francesco Gaetano Caltagirone (all'8% di Generali) e, presumibilmente, quella di Assogestioni. Intanto, in Piazza Affari si sono diffuse indiscrezioni relative allo scioglimento del patto di consultazione sul Leone che, dopo l'addio di Del Vecchio, lega ancora Leonardo Del Vecchio (che ha il 6,67% di Generali) e Fondazione Crt (1,7%). In questo modo, per gli «ex pattisti» sfumerebbe il rischio di vedersi contestata la mancata richiesta di autorizzazione all'Ivass per salire nel capitale del Leone.

Tornando ai conti, Mediobanca cresce in tutti i settori e rimane aperta allo shopping purché «sia in linea con quanto stiamo facendo e non ci faccia deragliare», ha affermato Nagel. Nella gestione patrimoniale (che ha registrato un balzo degli utili del 54% nel semestre a 72,4 milioni) la banca è interessata a rafforzarsi con reti di promotori e banker in Italia, Lussemburgo e a Monaco, e negli asset alternativi nel Regno Unito, negli Usa o in Francia. Non ci sono tuttavia, secondo il banchiere, target di taglia medio-grande disponibili.

Nel credito al consumo (che nei sei mesi ha generato 190 milioni di utili, + 38%) infine Piazzetta Cuccia è interessata a «un partner o una alleanza nel fintech» per Compass.

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