Geox tenta di andare oltre la crisi e rilancia il business famoso per lo slogan «la scarpa che respira» con un piano triennale aggressivo. Una ricetta che è piaciuta al mercato visto che, nonostante i 9 mesi si siano chiusi in rosso, il titolo è stato premiato con un rialzo dell'1,9%. Lo stesso mercato che, solo giovedì, ha bocciato la strategia del «cugino ricco» Della Valle, che con la sua Tod's vive un momento di difficoltà economica e strategica.
Le due griffe, pur operando nello stesso settore, guardano a target diversi ma, nel tempo, si sono sfidate con fortune alterne ed exploit borsistici. E mentre per Tod's i problemi sembrano iniziare ora, la società di Montebelluna, in crisi da tempo, è pronta a uscire dalla ristrutturazione in corso per un rilancio da «un miliardo». Un obiettivo di fatturato (risultato sfiorato da Tod's nel 2012) al quale il presidente Mario Moretti Polegato punta recuperando marginalità e generando cassa. Come?
Il piano prevede un bilanciamento geografico delle vendite nei nuovi mercati ad alta crescita come Cina, Hong Kong, Nord ed Est Europa. Altro punto chiave riguarda il canale distributivo: crescita sul wholesale (l'ingrosso), razionalizzazione del canale retail e sviluppo di quello online. «In soldoni - spiega un analista - meno Italia (oggi al 32%) e tanto estero, con uno spostamento dall'area Mediterranea all'Asia e al Nord Europa. Il tutto, corredato da una certa attenzione all'e-commerce che negli ultimi anni sta facendo numeri importanti». Obiettivo che prevede 81 chiusure di negozi non in linea con gli standard di redditività attesi e l'apertura di 254 nuovi corner (96 nel 2014) per arrivare a un network di circa 1.500 negozi entro il 2016. Gli investimenti ammonteranno a 129 milioni nel triennio, 45 milioni già nel 2014.
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