Economia

Germania "pigliatutto" Italia beffata all'ultimo per la guida dell'Esma

L'anglo-tedesca Ross "vince" sul commissario Consob Di Noia. Scholz decisivo per il voto

Germania "pigliatutto" Italia beffata all'ultimo per la guida dell'Esma

«Il merito è stato schiacciato dalle pressioni politiche» e così si crea «un pericoloso precedente». Questi sono i commenti che gli addetti ai lavori si lasciano sfuggire a Bruxelles dopo che il candidato italiano alla presidenza dell'Esma (l'Agenzia per la vigilanza sui mercati finanziari), il commissario Consob Carmine Di Noia, è stato sconfitto dalla concorrente anglo-tedesca Verena Ross, fortemente «sponsorizzata» dal ministro delle Finanze e candidato Bundeskanzler della Spd, Olaf Scholz.

Per settimane il governo italiano (che registra così una sconfitta a livello comunitario) ha cercato di tessere una tela di alleanze per ottenere la nomina considerato che il nostro Paese è stato (ancorché esprima il presidente dell'Europarlamento) sconta una mancanza di esponenti di «peso» nelle istituzioni comunitarie. Ecco perché il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso di tutto il 2021 si è speso in prima persona per creare un clima favorevole a Di Noia. La moral suasion non è bastata. Eppure nelle fasi iniziali l'obiettivo sembrava raggiunto. Nella prima fase di selezione dei curriculum il candidato italiano era l'esponente maggiormente qualificato a ricoprire il ruolo. Gli ambasciatori a Bruxelles dei 27 Paesi dell'Unione stavano per dare fondamentalmente luce verde prima che Berlino riuscisse a spostare l'ago della bilancia premendo perché si valutasse anche il curriculum di Verena Ross che da dieci anni ricopriva il ruolo di direttore generale dell'Esma. Tra l'altro prima dell'incarico a Bruxelles aveva «prestato servizio» all'Autorità britannica dei mercati finanziari e alla Banca d'Inghilterra. Merito della doppia nazionalità che oggi pone qualche interrogativo sull'opportunità di designare a un incarico così importante una professionista non ostile ai britannici che, dopo Brexit, si possono considerare a tutti gli effetti «avversari» sui mercati.

E invece la Germania è riuscita a insinuare la questione della parità di genere come «cavallo di Troia» per indurre a un surplus di riflessione sulla nomina all'Esma. L'Italia ha fatto presente che un'altra donna, la francese Natasha Cazenave, ha preso il posto di Ross. Così come l'olandese Petra Hielkema è alla guida dell'Eiopa, l'Authority delle assicurazioni. Niente da fare: troppo importante per la Germania piantare un'altra bandierina in vista delle elezioni politiche. Ovvio il disappunto degli europarlamentari italiani. «Una brutta pagina che sottolinea ancora una volta lo strapotere e il peso della Germania in Europa a scapito degli altri Stati membri», ha commentato il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, Raffaele Fitto. Anche la Lega ha protestato, mentre da Palazzo Chigi nessuna rimostranza.

La nomina di Ross dovrà comunque essere approvata da Consiglio Ue ed Europarlamento.

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