Economia

Giù i ricavi e pulizia di bilancio. Sky in rosso per 690 milioni

Al calo delle entrate (-11%), si sommano svalutazioni record. E il socio Comcast ricapitalizza con 1,3 miliardi

Giù i ricavi e pulizia di bilancio. Sky in rosso per 690 milioni

La pandemia pesa sul bilancio 2020 di Sky Italia 2020, che ha chiuso con un rosso da 690 milioni, interamente e immediatamente coperto con un aumento di capitale da 1,34 miliardi destinati a nuovi investimenti dal suo azionista di controllo, la statunitense Comcast. Il gigante delle tlc e tv Usa rinnova dunque la fiducia nella pay tv italiana titolare di molti successi come XFactor e di un canale free sul digitale terrestre. Inoltre proprio l'altro ieri è arrivato il nuovo ad, Andrea Duilio, una lunga carriera in Vodafone, che si è presentato ai dipendenti con una intervista.

Quanto ai conti era difficile per una tv a pagamento, fino al 2020 molto legata al campionato di calcio di cui deteneva i diritti per circa 800 milioni a stagione, sopravvivere indenne a una pandemia che ha portato nei primi mesi dello scorso anno a un lockdown totale con la sospensione delle partite di calcio e di tutto quanto questo comporta. Oltre al calo di abbonati anche una netta discesa degli introiti pubblicitari legati alla trasmissione di quegli eventi. Sky Italia comunque era già in rosso anche nel 2019 ma di soli 18,8 milioni. Nel 2020 invece il calo di fatturato è stato notevole, -11% a 2,8 miliardi, mentre i costi, complice anche il lancio di Sky wifi, ossia il servizio Internet e telefonia fissa proposto da Sky ai suoi abbonati su rete Open Fiber, hanno fatto registrare un rialzo dell'1%.

Nel dettaglio: nelle entrate c'è stato un calo pari a 178 milioni di euro dei ricavi da abbonamenti residenziali, passati da 2,57 miliardi del 2019 a 2,39 miliardi del 2020 dovuti alla discesa della base abbonati. Inoltre, la raccolta pubblicitaria ha segnato un -171 milioni di euro, e un altro calo per 44 milioni viene dai ricavi per installazioni e noleggi. Con il lockdown totale bar e ristoranti infatti hanno smesso di pagare i canoni di affitto. Sul fronte dei costi della produzione si è vista una crescita a quota 2,865 miliardi, nonostante il calo del costo del lavoro del 4 per cento.

Visto il bilancio molto negativo, il consiglio di amministrazione ha scelto di aggiungere ammortamenti e perdite da svalutazioni per 674,6 milioni. E così il risultato finale è stato negativo per 887,8 milioni. C'erano però anche alcune poste fiscali da ammortizzare che hanno contenuto il rosso a quota 690 milioni. La perdita è stata coperta utilizzando la riserva legale (52,3 milioni) e le altre riserve (505,3 milioni) ricostituite poi grazie all'intervento di Comcast che ha acquistato Sky dal gruppo Murdock per circa 35 miliardi di euro. Ma certo era il 2018 e la pandemia poteva essere solo un film di fantascienza. Come del resto l'arrivo sul mercato tv dello sport pay di un concorrente aggressivo come Dazn che ha trovato in Tim un partner deciso a puntare sul calcio per vendere più abbonamenti alla banda ultralarga.

Risultato: i diritti per le gare del campionato di calcio per i prossimi tre anni sono passati per 820 milioni al duo Dazn Tim. Il che comunque permette a Sky di risparmiare 800 milioni a stagione di diritti rinunciando però a una fetta di abbonamenti pay, che l'anno scorso erano intorno ai 5 milioni, e al traino che il calcio poteva effettuare per la vendita dei servizi di tlc.

Sky inoltre ha già fissato con i sindacati l'uscita entro il 2022 di 654 dei suoi 5mila dipendenti fissi.

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