Il giallo La tassa ha depresso il mercato

Il governo sarebbe pronto a cancellare il «superbollo» sulle automobili più potenti. Anzi no. Per tutta la giornata di ieri è stato un rincorrersi di voci alle quali, solo in serata (un po' tardi), il ministero dell'Economia ha deciso di mettere, per ora, la parola fine: «Non è allo studio alcuna norma per cancellare il superbollo sulle auto potenti», la precisazione di alcune fonti del Tesoro. Il giallo, comunque, rimane. Il 10 gennaio, infatti, salvo un nuovo slittamento, si riunirà la Consulta dell'automotive voluta dal ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, per fare il punto della situazione sul settore, soprattutto alla luce degli auspicati riflessi in Italia dopo l'acquisizione del 100% di Chrysler da parte di Fiat. Il 15 gennaio, invece, ci sarà un nuovo incontro, alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, con all'ordine del giorno lo spinoso tema della fiscalità applicata all'auto.
Era stata l'agenzia Adnkronos, nel pomeriggio, citando fonti del settore, a sostenere che il superbollo sulle auto di lusso avesse ormai i giorni contati. E che gli incontri in programma sarebbero stati decisivi a questo proposito. Già a settembre, il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, aveva evidenziato al convegno organizzato da Missione Mobilità a Milano, che il superbollo «è stato sbagliato metterlo e costa pochissimo toglierlo», osservando, inoltre, che «il settore dell'auto è trainante, per cui è fondamentale un'azione di sostegno». La recente uscita di scena dell'altro viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, arroccato sul «no», potrebbe comunque rendere più agevole l'iter di abolizione. «L'abrogazione del superbollo - afferma al Giornale Daniele Capezzone, a capo della commissione Finanze della Camera, pure presente al confronto di settembre, ora all'opposizione - rappresenta un atto dovuto, il minimo sindacale rispetto alla crisi in cui versa il settore dell'automotive. Questo provvedimento, di pura vessazione classista, è costato molto e ha prodotto nulla».

Dall'1 gennaio 2012 le vetture con oltre 185 kW (250 cavalli) di potenza pagano 20 euro per ogni kW oltre la soglia. La misura, oltre a non garantire il gettito previsto, ha di fatto bloccato le vendite di auto di lusso in Italia con pesanti conseguenze nei confronti dei concessionari e delle officine di assistenza.PBon

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