Portano il mondo sul web, sono relativamente piccole per ricavi, rispetto ai giganti dell'industria mondiale, ma valgono molto in Borsa. Sono le prime 23 società nel settore software e web esaminate dal rapporto di Mediobanca R&S. Su 23 sono 16 statunitensi, quattro cinesi, due giapponesi e una tedesca e hanno tutte avuto un fatturato 2015 superiore ai 3 miliardi.
Per ricavi la classifica è guidata da Amazon (98,3 miliardi), seguita da Microsoft (86), Google (68,9) e Oracle (34). Non molto dunque rispetto all'industria. Exor, società italiana di media grandezza ha avuto ricavi nel 2015 per 136,4 miliardi. In compenso la Borsa le premia visto che le prospettive di crescita sono interessanti e tra il 2009 e il 2015 hanno più che triplicato il fatturato contro il +48% delle multinazionali manifatturiere e gli incrementi più modesti di tlc (+27%), utilities ed energia (+22%). Il risultato è che Google, la più capitalizzata, vale da sola 483 miliardi seguita da Microsot (399) e Amazon (353).
Complessivamente le magnifiche 23 valgono 2,7 miliardi ossia oltre sei volte il valore dell'intera Borsa italiana composta da 389 società. Un bel record che non si replica però sul fronte dei dipendenti. Questi ultimi sono in tutto circa 1 milione contro i 28 milioni delle multinazionali industriali. Il che vuol dire che per ogni milione di euro di attivo le websoft producono 1,2 dipendenti contro i 2,7 delle imprese industriali. Da specificare inoltre che nella ricerca non c'è Apple (fatturato 2015 pari a 214,7 miliardi), perchè meno del 10% dei suoi ricavi viene dal software. Tornando alle websoft è buona la redditività. Nel 2015 il Roi medio era al 14,9% e il Roe al 16,9%, entrambi tuttavia sono sotto la media del periodo, dato che la dinamica è calante e vicina a quella dei settori tradizionali. In compenso sul fronte delle tasse sono avvantaggiate: la media dell'aliquota fiscale pagata è stata del 24,7% nel 2015 (23,1% la media 2009-2015), contro il 30% delle multinazionali industriali. I comparti in cui operano le 23 società websoft prese in considerazione da Mediobanca sono quattro: e-commerce (39% del totale dei ricavi in base ai conti 2015), prodotti software (35%), servizi internet (24%) e software per l'intrattenimento (2%).
Tranne questo ultimo mercato, che vede la presenza di due player, Electronic Arts e Nintendo, che si spartiscono quasi equamente il mercato, negli altri tre, il primo ne controlla più della metà. Nell'e-commerce è prima Amazon (con il 54,3% del totale), nei prodotti software Microsoft (con il 52,4%) e nei servizi internet c'è Google (con il 60,5%).
Concludendo sul fronte delle aree geografiche si tratta di una corsa a due: Stati Uniti e Cina.Solo la tedesca Sap, che realizza software per grandi industrie, rappresenta l'Europa in questo settore che è comunque destinato a guidare lo sviluppo finanziario e occupazione nei prossimi anni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.