Google ridimensiona l'intesa con Fca

Pierluigi Bonora

Google smorza un po' gli entusisami di Fca seguiti all'accordo che i due gruppi hanno siglato sulle auto a guida autonoma. Restano le intese, ma si assiste, alla luce delle affermazioni di Johh Krafcik, responsabile di Google per lo sviluppo della tecnologia, a un ridimensionamento. Innanzitutto, il manager ha precisato che Google non ha alcuna intenzione di condividere con Fca la tecnologia in questione. Inoltre, l'accordo con il gruppo capeggiato da Sergio Marchionne riguarderà solo la fornitura di 100 minivan Chrysler Pacifica sul quale i tecnici di Mountain View applicheranno e sperimenteranno i vari dispositivi sulla guida autonoma.

Marchionne, subito dopo la firma, aveva affermato che, quello con Google, era solo l'inizio di ciò che sarebbe potuta diventare una più grande e duratura collaborazione. «Stiamo solo parlando di Google e Fca che costruiscono insieme 100 veicoli - così il manager americano in un'intervista - e stiamo ancora parlando con molti altri costruttori». Krafcik ha poi aggiunto di non essere a conoscenza di quando le vetture senza pilota arriveranno effettivamente sulle strade, e che, per ora, le auto su cui Google sta lavorando hanno percorso circa 2,4 milioni di chilometri.

«Abbiamo la responsabilità - ha aggiunto - di andare sul mercato non appena i dati a disposizione diranno che le nostre auto sono migliori dell'attuale e difettoso sistema con guidatori umani».

Da Mountain View, a questo punto, sottolineano che la non esclusività riguarda anche Fca; in pratica, il Lingotto può tranquillamente dialogare anche con altri soggetti sullo stesso tema, come già fanno, a esempio, Gm e Ford, ma a fronte di ingenti investimenti.

Sul fronte del consolidamento, intanto, qualcosa potrebbe uscire a margine dell'assemblea degli azionisti di Exor, in programma al museo Alfa Romeo di Arese il 25 maggio.

Il presidente John Elkann dovrà spiegare come la controllata Fca intende procedere in tal senso, tenuto conto delle tante difficoltà incontrate finora, della possibile pista cinese (Gac) o di quella europea (ma anche cinese, visto che l'azionariato annovera Dongfeng) con Psa dopo le recenti aperture/chiusure del ceo Carlos Tavares.