Non chiamatelo prezzo politico, ma solo adeguamento allandamento internazionale delle quotazioni del greggio. Tuttavia linvito del sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, al termine dellincontro con i rappresentanti della filiera del settore petrolifero è comunque particolare. «Il governo si aspetta da oggi stesso una riduzione dei prezzi del carburante di almeno 4-5 centesimi al litro, oltre alla riduzione di 2 centesimi già avvenuta», ha dichiarato ieri lesponente dellesecutivo sottolineando che lindice Platts, il listino internazionale dei prodotti finiti, deve essere il benchmark per tutto il comparto.
Il governo Monti e, in particolare, il ministro Passera non si limitano solo alla moral suasion. Sono infatti allo studio iniziative sul versante fiscale. «Stiamo lavorando allipotesi di sterilizzare gli effetti dellaumento del prezzo sullIva», ha aggiunto il sottosegretario rimarcando come «ingiustificato laumento in Italia del costo della benzina quando scende su scala internazionale».
Non è una questione di poco conto. Il prezzo medio di aprile della benzina verde si è attestato a 1,852 euro al litro. Di questi solo 0,826 euro (+15,5% annuo) sono attribuibili alla componente industriale, ma il resto, 1,026 euro (+24%) è dovuto alla parte fiscale che in dodici mesi tra accisa e aumento dellaliquota Iva dal 20 al 21% ha prodotto un rialzo notevole dei prezzi al distributore. Stesso discorso per il gasolio auto, aumentato del 21% nellarco di 12 mesi. Se i carburanti hanno segnato rialzi record non è solo colpa del Brent ma anche di una precisa scelta politica volta a «colpire» un bene di prima necessità che garantisce entrate sicure a ogni rimodulazione della fiscalità.
In ogni caso, le intenzioni del governo sono state ben accolte soprattutto dalle organizzazioni del settore agricolo, come Confagricoltura, che hanno sofferto i rincari del gasolio destinato alla loro filiera (+41,5% in un anno). È ovvio che un taglio dei prezzi avrebbe ricadute positive su circa l88% della spesa, aggiunge Coldiretti, rilevando la preminenza del trasporto su strada nel sistema logistico italiano.
Alla fine, la domanda resta sempre la stessa: può la politica intervenire in un mercato libero? La risposta migliore lha data lad dellEni, Paolo Scaroni. «Non possiamo essere solo volontaristici», ha detto, precisando che «il calo dei prezzi ci sarà nella misura in cui il greggio continuerà a scendere e se leuro non si indebolirà sul dollaro».
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