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Il governo studia nuove misure ma il decreto da 40 miliardi slitta ancora

Il decreto annunciato dal premier Conte slitta a dopo il 23 aprile. Nel frattempo il governo studia nuove misure: dalla proroga Cig allo sblocco delle opere pubbliche

Il governo studia nuove misure ma il decreto da 40 miliardi slitta ancora

Il decreto da 40 miliardi annunciato da Giuseppe Conte svrebbe dovuto vedere luce per Pasqua. Non se ne farà di niente: slitta tutto a dopo il 23 aprile, giorno decisivo nel quale andrà in scena il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo.

Il motivo del ritardo, spiega il quotidiano Il Messaggero, è semplice: non ci sono le coperture, o almeno, manca una parte consistente di esse. La mossa del governo è quindi quella di prendere tempo in attesa di capire se Bruxelles possa inviare segnali confortanti. Il problema è che Conte, nel corso delle sue varie conferenze stampa, ha preso impegni finanziari ben precisi, facendo promesse ben precise. E lo ha fatto prima con il decreto Cura Italia poi con quello attualmente in cantiere.

A proposito del Cura Italia, dall'esecutivo fanno sapere che il bonus per gli autonomi da 600 euro arriverà per la prossima settimana. Per il resto, quindi dal reddito di emergenza alla proroga della Cig passando per bonus figli e moratoria sugli affitti, c'è ancora da aspettare. Altro che un supporto immediato per lavoratori e imprese in difficoltà. Prima di aprire il rubinetto, Roma aspetta il via libera dall'Ue.

Le nuove misure

Nel frattempo il vice ministro dell'Economia, Laura Castelli, ha spiegato che ci saranno nuovi provvedimenti a sostegno di Comuni, oltre al semaforo verde per i cantieri. Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, vorrebbe invece introdurre delle norme per velocizzare gli appalti. Si studiano poi interventi fino a 15 miliardi per prorogare gli ammortizzatori sociali. Si parla ad esempio della possibilità per le imprese di superare le 9 settimane della Cig (che diventano 13 in Lombardia, Veneto ed Emilia). Ma si parla anche del potenziamento dell'indennità di disoccupazione per i contratti a termine. Piccolo problema: al momento non ci sono cifre o dettagli in merito.

Per quanto riguarda il bonus per partite Iva e autonomi, la somma prevista di 600 euro arriverà a 800, anche se la platea si ridurrà. È probabile che il governo garantirà l'accesso al bonus solo agli autonomi il cui fatturato è calato di almeno il 33%.

Tra le novità spicca il Reddito di emergenza, per il quale saranno stanziati quasi 3 miliardi. Questo supporterà con almeno 400 euro i soggetti, circa 3 milioni di cittadini, che saranno in grado di certificare di non avere redditi (compreso quello di Cittadinanza). La platea includerà colf, badanti, lavoratori a chiamata e chi non beneficia di altri aiuti anti coronavirus, compresi i lavoratori irregolari. La giustificazione del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, è la seguente: “Non dovrebbero esistere, ma non possono essere lasciati soli”.

Prevista inoltre l'estensione a tutti i minori di 14 anni del bonus bebè.

In base al reddito Isee, ci saranno 160 euro per ogni figlio under 14 per redditi fino a 7mila euro di Isee; 120 euro per chi rientra nella fascia tra 7 e 40mila; 80 per tutti i redditi superiori a 40mila. Il congedo parentale, per ora prorogato fino al 13 aprile, dovrebbe essere esteso fino a maggio, così come del bonus babysitter (sostegno di 600 euro ai lavoratori con figli fino a 12 anni).

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