Guida auto

Fate attenzione al bollo auto: ecco le sanzioni per chi sgarra

In molti sperano nella prescrizione ma è un evento molto raro: è per questo che il bollo auto va sempre pagato pena alcune sanzioni che possono portare anche alla vendita forzata ed il pignoramento del conto corrente

Fate attenzione al bollo auto: ecco le sanzioni per chi sgarra

Il bollo auto è una delle tasse più odiate dagli italiani ma, in quanto tale, va pagata tranne particolari casi in cui scatta l'esenzione. Le conseguenze per chi decide di "evaderla" sono tutt'altro che lievi: ad esempio, infatti, oltre al fermo amministrativo c'è la radiazione dal Pubblci Registro Automobilistico (PRA).

La prescrizione

Il bollo è una tassa locale erogata dalla Regione di residenza di chi possiede il veicolo: se il proprietario non rispetta i termini di pagamento sarà la Regione stessa ad inviare una notifica di pagamento. Se anche in questo caso non verrà sanato il debito, sarà l'Agenzia delle Entrate ad intervenire con un ulteriore sollecito al pagamento. Nel caso in cui l'Agenzia non dovesse inviare nuove comunicazioni, il bollo cadrebbe in prescrizione ed il possessore del veicolo avrebbe, quindi, diritto a non pagarlo. Come si legge su Trendonline, la cattiva abitudine di molti italiani è "sperare" nella prescrizione ma bisogna ricordare che, affinché ciò accada, sono necessari tre anni ed è molto difficile (se non impossibile) che l'Agenzia delle Entrate si dimentichi di riscuotere.

Il ravvedimento operoso

Il bollo auto va pagato entro il mese successivo a quello della sua scadenza. In caso di lieve ritardo si potrà regolarizzare la propria posizione utilizzando il ravvedimento operoso: si aggiunge una somma di denaro all'importo originario via via sempre più alta in base ai giorni di ritardo della scadenza. Per fare alcuni esempi, entro quattordici giorni dalla data di scadenza la sanzione corrisponde allo 0,1% in più, tra i quindici ed i trenta giorni va aggiunto l’1,5% dell’importo del bollo, più una mora dello 0,2% per ogni giorno di ritardo accumulato. Superato il mese la sanzione aumenta fino all'1,67% cui si sommano anche gli interessi di mora e per ritardi che vanno dai novantuno giorni ad un anno, la multa sarà pari al 3,75% dell’importo totale del bollo auto ed anche in questo caso vanno aggiunti gli interessi. Esistono casi anche di ravvedimento biennale e ultrabinnale, che prevedono rispettivamente una multa pari al 4,286% e 5% in più rispetto al prezzo originario.

Il fermo amministrativo

Chi deciderà di non utilizzare questa opzione continuando a non pagare il bollo auto, risulteranno inadempienti e riceveranno un avviso di pagamento da parte della Regione di pertinenza: trascorsi i tre anni dal mancato pagamento, l’Agenzia delle Entrate può disporre il pignoramento del conto corrente di proprietà dell’automobilista che non ha provveduto al pagamento della tassa automobilistica. Prima di procedere, però, l’Agenzia avvierà un processo di recupero crediti e l’automobile interessata potrebbe essere sottoposta al fermo amministrativo. Ovviamente, in questo caso, l'auto in questione non solo non potrà più circolare su strada, ma non potrà neppure essere custodita in un luogo pubblico. A questo punto, il debitore dovrà necessariamente saldare i suoi debiti chiedendo una rateizzazione o, di fatto, non potrà più utilizzare la sua automobile per circolare. Durante il fermo l'auto non potrà nè essere venduta nè rottamata. Nel caso, invece, che il mezzo in questione fosse indispensabile per lo svolgimento dell'attività professionale, soltanto in quel caso si potrà evitare il fermo.

Ulteriori sanzioni

Se, anche in quel caso, il contribuente non dovesse mettersi in regola coi pagamenti del bollo auto, l’Agenzia delle Entrate può procedere col la vendita forzata del veicolo ed il pignoramento del proprio conto corrente. Un ulteriore procedimento se il bollo auto non viene pagato da almeno tre anni (o più) è la radiazione d’ufficio dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), che di fatto comporta una sanzione definitiva: l’auto non potrà più circolare, a meno che non venga re-immatricolata. Prima di arrivare a quest'ultimo caso estremo, l’Aci invierà una notifica nella quale viene richiesto il motivo di mancato pagamento del bollo: se anche stavolta il proprietario non dovesse procedere al saldo del debito, l’Aci potrà inoltrare la richiesta di radiazione alla Motorizzazione per procedere poi al ritiro della carta di circolazione e delle targhe legate al veicolo in questione.

Chi verrà sorpreso a circolare su strada con un veicolo radiato dal PRA rischia una multa tra i 419 ed i 1682 euro oltre alla confisca del veicolo stesso.

Commenti