Evasione fiscale, compensazioni indebite, frodi, illeciti doganali e di traffico dei prodotti petroliferi. Sono queste alcuni dei fenomeni sui cui la Guardia di Finanza si è concentrata nel 2019 e nel primo semestre 2020 indirizzati al contrasto dei comportamenti illeciti condotti dall'evasore fiscale, soprattutto se professionista, che si sono concretizzate in oltre 107mila interventi ispettivi, 11mila indagini della magistratura con cui sono stati riscontrati 6.841 reati fiscali e denunciati 14.540 soggetti, di cui 389 in stato di arresto.
Si tratta di risultati importanti quelli raggiungi dalla Guardia di Finanza e riportati in esclusiva su Italia Oggi, che dimostrano, però, l'esistenza di uno stato di illegalità che sottrare risorse economiche che sarebbero davvero utili alle casse dello Stato soprattutto in questo periodo di difficoltà dovuta agli effetti del lockdown e del Covid-19.
Secondo i dati riportati, nel 2019 ci sono stati più di 9mila persone "invisibili" al fisco hanno sottratto oltre 2,5 miliardi di euro di Iva ma è sui sequestri che si è concentrata particolarmente la Guardia di Finanza, con oltre 8 miliardi di beni sottoposti a sequestro o ancora da effettuare, frutto dei reati contro il fisco. Per quanto riguarda l'evasione fiscale internazionale, sono stati 1.627 gli schemi messi al vaglio e contestati che portano a organizzazioni occulte, detenzione illegale di capitali all'estero, "giochetti" sulla residenza fiscale e di manipolazioni dei prezzi.
Scoperte oltre 2mila società fantasma utilizzate per evadere l'Iva mentre, per quanto riguarda il traffico illecito di prodotti, sono state quasi 4mila le azioni svoltesulle accise per contrastare il fenomeno dell'illecita introduzione sul territorio di prodotti, con un controllo soprattutto su porti e aeroporti.
Poi Italia Oggi ricorda le operazioni più importanti del 2019 tra cui molte attività ispettivi e di controllo sulle condotte illeciti di alcuni professionisti, come i 34 ritenuti responsabili, nel Comasco, di reati tributari, societari e fallimentari, passando poi per i 16 componenti di un'associazione per delinquere che nel messinese erano dediti ad azione illecite riguardanti la commissione dei reati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio, auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita.
Infine a Napoli il caso di un gruppo imprenditoriale nel settore dell'interinale che attraverso società "cartiere" e un sistema di false fatturazioni per compensare i debiti delle società del gruppo, è arrivato a gestire oltre 30 compagini societarie con 17 mila dipendenti e un fatturato di circa 400 milioni di euro.
Ma come fa l'evasore a violare le norme? Secondo l'esperto delle Fiamme Gialle intervistato da Italia Oggi, i "furbetti" attraverso il mancato assolvimento degli oneri fiscali riescono ad inserirsi nel mercato con tariffe maggiormente concorrenziali rispetto agli altro operatori onesti. Si deve lavorare, quindi, sugli strumenti di controllo previsti dall'articolo 13 del Dl 74/2000. Il professionista, difatti, trasmette le trasmette le dichiarazioni in via telematica, il modello F24, e "sostanzialmente ci sono state situazioni in cui sono stati venduti pacchetti evasivi fraudolenti perché, con alcuni stratagemmi escogitati dai professionisti".
Quindi, l'identikit dell'evasore è quello di chi è "coinvolto nelle indebite compensazioni è colui che va ad approfondire la normativa per trovare le maglie larghe per inserirsi e per non versare quanto dovuto. Da quello che osserviamo, abbiamo verificato che le condotte poste in essere sono violative di norme fiscali non episodiche ma all'interno di forme evasive fraudolente e più organizzate.
Una sorta di organizzazione-associazione a delinquere con al vertice dei professionisti, che propongono ai clienti come ottimizzazione fiscale una frode vera e propria, per esempio attraverso la compensazione dei debiti di imposta con crediti di imposta fittizi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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