"Ero e sono dell’opinione che si dovesse fare molto prima. Si sarebbe dovuto impiegare il denaro non per salvare le banche ma per sostenere direttamente la gente. Con aiuti concreti e riforme concrete, dal catasto alla ricostruzione di un sistema fiscale. Sono stati persi un sacco di soldi. E altri se ne perderanno: tutti sanno che il debito greco non è sostenibile. Quello è denaro che gli europei, anche i Paesi più poveri della Grecia, hanno perso". È quanto afferma a proposito dell’uscita della Grecia dall’euro, Otmar Issing, ex membro del direttivo della Bce, in una intervista al Corriere della Sera.
Il taglio del debito, spiega Issing, "semmai potrebbe essere l’ultimo atto di un intervento: se lo tagli all’inizio la Grecia riprende a produrlo. In ogni caso, le regole dell’Eurozona impediscono un taglio del debito: sarebbe un finanziamento tra Stati, vietato dai trattati. Inoltre, cosa importantissima, dopo un default sul debito la Bce non potrebbe più fare operazioni di rifinanziamento con le banche greche". Issing conferma quindi il suo parere a favore della Grexit. "Sì - afferma -, sono dalla parte di Wolfgang Schauble. Se la Grecia uscisse dall’euro, faremmo una conferenza sul suo debito e la questione verrebbe risolta. Atene potrebbe essere aiutata comunque.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.