«Vorrei avere il 2-3% senza rischi». È questa la richiesta dei risparmiatori che, per anni, abituati a rendimenti positivi sui titoli di stato si scontrano oggi con un mercato che non permette di avere più alcun rendimento. Mesi di articoli sui violenti ribassi in corso dei tassi d'interesse del reddito fisso non avevano scalfito le certezze di chi, solo alla scadenza dei titoli acquistati in passato si sta scontrando con la realtà: il 2-3% senza rischi non c'è più. In verità sui titoli di stato italiani quel tasso da chimera lo si può trovare, investendo sul Btp a 30 anni di nuova emissione che garantisce una cedola lorda del 2,75% circa l'anno. Ma chi è disposto a sottoscrivere un vincolo tanto lungo e a subire le oscillazioni che potrebbero esserci sul capitale negli anni? Intanto la bufera finanziaria sta colpendo le Borse, le banche vacillano sotto i colpi delle vendite e del bail-in, una legge pensata male e adottata troppo a cuor leggero in casa nostra: le deroghe andavano chieste prima, non adesso, quando è quasi impossibile tornare indietro. Tutto questo porta i risparmiatori ad accorciare i tempi di investimento. Per la serie «pochi, maledetti e subito». Solo che quel detto non trova riscontri nella realtà odierna che chiede, invece, l'opposto: allungare i tempi di investimento, perché, con una corretta diversificazione, si possa ottenere un rendimento apprezzabile. E poi c'è bisogno di una guida, come spiega Bufi, presidente di Anasf, dal palco di Consulentia2016. «I consulenti finanziari rappresentano un punto fermo per le famiglie italiane.
Le aiutiamo a crescere, le educhiamo dal punto di vista finanziario, soprattutto ne gestiamo le emozioni, prima che i soldi. Con i violenti cambiamenti in corso saremo sempre più indispensabili». Di questo si parlerà domenica prossima, nella trasmissione Mercati che Fare in onda alle 22.00 su TgCom24.leopoldo.gasbarro@me.com- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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