Economia

Gualtieri frena sul taglio Iva e ora è scontro nel governo

Allo studio la misura per intervenire sull'Iva. Ma il Tesoro avverte il premier: "Valutare costi e benefici"

Gualtieri frena sul taglio Iva e ora è scontro nel governo

Al momento si tratta solo di un'ipotesi "da studiare". Ma, ad aprire sulla possibilità di una riduzione dell'Iva è stato lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che ha annunciato: "Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere". Ma nel governo sarebbero iniziati primi moti contrari e anche il Tesoro avrebbe sollevato qualche dubbio su una misura che si annuncerebbe molto costosa.

"La misura di intervenire sull'Iva è allo studio, ma non abbiamo ancora preso una decisione", ha affermato Conte nella conferenza stampa di chiusura degli Stati Generali, aprendo alla possibilità di un taglio dell'Iva. Si tratta di "una delle ipotesi che abbiamo discusso in piena apertura ideologica", ma il premier ha spiegato di non aver "deciso quella misura, anche perché è molto costosa".

Più prudente il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, che frena: "Si tratta di una misura che va valutata attentamente, perché siamo tra i paesi europei che hanno speso di più", ha detto, ospite a Otto e mezzo, su La7, sottolineando che solamente in termini di interventi diretti la spesa si aggira intorno al 4,5% del Pil. Per questo, prima di prendere decisioni di questo tipo, sembra che il ministro voglia aspettare il bilancio di fine mese, per capire se una misura di questo genere possa essere inserita nella manovra di luglio. Una fonte del Tesoro ha spiegato alla Stampa che, prima di apprivare il taglio dell'Iva, "occorre una valutazione precisa di costi e benefici. Di misure a sostegno della ripresa ce ne sono molte: una riduzione selettiva dell'imposta sui consumi, ma potrebbe essere altrettanto efficace un'operazione di decontribuzione del costo del lavoro".

Non si può ancora calcolare il valore di questa ipotetica misura ma, secondo le stime del Dipartimento delle Finanze quest'anno l'Iva dovrebbe portare allo Stato 132 miliardi di euro. Secondo la Stampa, l'ipotesi allo studio parla di una riduzione dell'1% dell'imposta indiretta, che "porterebbe a un valore intorno a 1,4 - 4 miliardi, ipotizzando un minor introito dovuto alla sforbiciata dell'1%". Per fare calcoli più precisi bisognerà aspettare e capire come verrà rimodulata l'aliquota al 4%, al 5%, al 10% e al 22%, sempre che davvero il governo deciderà di mettere mano a queste imposte.

Prudente sul discorso della riduzione dell'Iva anche il governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, secondo cui "serve una visione complessiva". Il fisco, secondo Visco, "richiede una riforma molto ampia" sulla quale bisogna avere una "visione complessiva ampia e non imposta per imposta". Al di là della questione fiscale, Visco ha sottolineato una situazione incerta, con una "flessione drammatica del primo e soprattutto del secondo trimestre che porterà ad avere un anno che, aritmeticamente, difficilmente avrà un risultato in termini di Prodotto complessivo diverso da una caduta attorno al 10%".

Dubbi anche per Pd e Italia Viva, scettici rispetto all'ipotesi di una rimodulazione dell'Iva. Il Messaggero ha rivelato che, secondo Antonio Misiani (Pd), per mettere in atto un intervento "realmente in grado di produrre effetti si dovrebbe investire una quantità di risorse molto ingente". Per Luigi Marattin, responsabile economia di Italia Viva, invece, "ci sono risorse per fare un solo grande intervento fiscale: Irap, Irpef o Iva. Tutte e tre non è possibile. La nostra opinione è che occorra intervenire sul lavoro, tagliando il cuneo fiscale con la riforma dell’Irpef". Abbassare l'Iva temporaneamente "non avrebbe alcun effetto sull’aumento dei consumi".

A spingere per una riduzione dell'Iva sono, invece, i 5 Stelle.

La vice ministra dell'Economia, la pentastellata Laura Castelli, ha affermato in un'intervista a Repubblica: "Una rimodulazione dell'Iva, al ribasso, rimane un obiettivo da inserire nella più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell'Irpef, a cui stiamo lavorando".

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