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I fondi Usa scaricano Deutsche Bank

Crolla il titolo a Wall Street (-7%). Commerz taglia 9.600 addetti, stop ai dividendi

Cinzia Meoni

Su Deutsche Bank è panico a Wall Street. Il titolo del primo gruppo bancario tedesco crolla sul listino Usa (dove è quotato come Adr) del 7%, mentre gli hedge fund battono in ritirata. Al momento, secondo Bloomberg, sono dieci i fondi in fuga (su oltre 200), tra cui Millennium Partners, Capula Investment Management and Rokos Capital Management, ma il rischio è, secondo gli esperti del mercato, quello di una valanga. Non è un caso che il crollo verticale di Deutsche Bank sul listino Usa segua l'appello, per ora rimasto inascoltato, lanciato mercoledì scorso dal portale online del Wall Street Journal ad Angela Merkel. Il quotidiano chiedeva alla Cancelliera di affiancare il gruppo bancario nel risanamento. Sul colosso del credito guidato da John Cryan infatti aumentano i timori legati alla sua capacità di provvedere ai contenziosi in corso (solo gli Usa chiedono 14 miliardi di dollari) e alla forte esposizione in derivati (42 trilioni). «Siamo fiduciosi che la maggioranza dei nostri clienti comprenda a pieno la nostra posizione finanziaria stabile, il contesto macroeconomico attuale, le trattative in corso in Usa e i progressi che stiamo facendo» sostiene il gruppo tedesco.

L'allarme scattato sulle banche tedesche ha poi convinto ieri Commerzbank ad alzare il velo sul piano industriale in anticipo rispetto al previsto. E si tratterà di una ristrutturazione lacrime e sangue, con 9.600 posti di lavoro tagliati, necessari ad affrontare uno scenario dove i tassi rasoterra e le crescenti necessità di capitale stanno mettendo a dura prova i bilanci dei gruppi finanziari. Ma, nonostante le misure annunciate dal gruppo guidato da Martin Zielke siano severe, il piano non ha convinto il mercato che si attendeva di più soprattutto in termini di redditività. Commerzbank ha infatti chiuso la seduta a 5,8 euro in calo del 3 per cento. Più in dettaglio, la banca prevede di ridurre il personale entro il 2020 in modo più robusto rispetto alle ultime ipotesi circolate (9mila) e ben oltre le stime iniziali (5mila). Commerzbank, partecipata al 15% da Berlino, ha poi annunciato la sospensione dei dividendi sul 2016 e l'accantonamento degli utili. Le misure adottate dovrebbero consentire al gruppo di raggiungere, per fine anno, un indice di patrimonializzazione Cet1 del 12%, in aumento al 13% per fine piano. Commerzbank ha fissato per il 2020 un obiettivo di ricavidi 9,8-10,3 miliardi e un target di rendimento netto sul patrimonio al 6%. Il piano costerà al gruppo 1,1 miliardi.

Nonostante tutti i guai delle banche tedesche, il mercato continua a ritenere che queste abbiano inferiori o pari possibilità di default rispetto alle italiane.

I credit default swap, derivati che, di fatto, misurano le probabilità di fallimento, assicurandole, mostrano in pole position Monte Paschi (a 454 punti), seguita da Deutsche Bank (237), Unicredit (196) e Commerzbank (132).

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