Non solo la famiglia Malacalza è rimasta spiazzata dall'asso calato sul tavolo da Marco Tronchetti Provera a proposito dell'aumento di capitale da 45 milioni per la cassaforte Gpi, ma anche - a quanto sembra - dal voto contrario espresso, durante il cda di mercoledì, proprio sull'operazione, da un proprio consigliere: l'avvocato Gianpiero Succi, dello studio legale Erede Bonelli Pappalardo che segue i genovesi nella querelle con il presidente di Camfin e Pirelli.
Mercoledì sera, concluso il cda, Mattia Malacalza, figlio di Vittorio e vicepresidente della cassaforte Gpi, che controlla Camfin, non era rientrato subito a Genova, ma si era intrattenuto per un paio d'ore a Milano per discutere con gli avvocati. E ieri pomeriggio, c'è stata un'altra riunione fiume, sempre negli eleganti uffici dello studio legale milanese. Questa volta, però, con Mattia Malacalza erano presenti anche il papà Vittorio e il fratello Davide. Allo stesso tavolo anche l'avvocato Succi e i titolari dello studio.
Sembra essere scontato uno degli argomenti all'ordine del giorno: per quale ragione - visto che Mattia Malacalza e l'altro consigliere della cordata genovese, Marco Caneva, direttore finanziario delle holding di famiglia, si sono espressi a favore - Succi ha votato «no» all'aumento di capitale? Il pollice verso, infatti, non era programmato. Sull'incontro nulla è trapelato.
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