I NetJets di mister Buffett scommettono su Linate

La compagnia del magnate Usa è già il primo cliente per i voli privati, ma vuole rafforzarsi

I NetJets di mister Buffett scommettono su Linate

Warren Buffett rafforza la propria presenza a Milano, dove la sua compagnia di aerei privati NetJets controllata da 20 anni attraverso la holding Usa, Berkshire Hathaway - è già oggi il primo cliente dello scalo di aviazione generale, Linate Prime. Il mercato di NetJets sta crescendo e l'Italia, in sintonia con l'Europa, aumenta le proprie quote sui concorrenti: più 9% di ore volate contro il 3% delle altre compagnie. Dei 700 aerei di lusso posseduti, tutti tra i 6 e i 15 posti, in Europa ne sono basati 100, che fanno 140 voli al giorno per 1.400 clienti, dei quali un centinaio in Italia.

A Milano NetJets utilizza Linate Prime, gestito dalla Sea, anch'esso in crescita: 22mila passeggeri nel 2017, saliti del 3% nel primo semestre 2018, come riferisce il direttore generale, Chiara Dorigotti. Alla guida di NetJets Europe, che ha base a Londra, c'è un italiano, il Ceo Mario Pacifico, ex manager Luxottica, che punta a mantenere nei prossimi anni una crescita costante in linea con quella attuale, e lo stesso distacco dalla concorrenza. L'estate prossima i lavori di rifacimento della pista di Linate costringeranno però anche i clienti Vip a emigrare per tre mesi a Malpensa, dove in giugno sarà aperto il nuovo terminal per i voli privati.

I servizi della compagnia sono proposti attraverso una carta prepagata, con la quale si possono acquistare 25 ore di volo a 180 mila euro, 7.200 all'ora. A ogni utilizzo il corrispettivo viene scalato dal conto residuo: come uno smartphone. Siamo lontani dal mondo dei voli low cost, naturalmente, ma si tratta di una realtà importante, per quanto riservata, fatta di un pubblico di utilizzatori molto abbiente, interessato ad avere il meglio in termini di efficienza, di tempi e di comfort. La compagnia non fornisce informazioni su ricavi e risultati economici, ma è comunque la più grande realtà di questo tipo nel mondo.

Per chi volesse sentirsi meno estraneo di un abbonato, c'è anche la formula della multiproprietà, scelta da molte celebrità per spostarsi con un aereo «quasi» proprio; un nome su tutti: Roger Federer, di cui Netjets è anche sponsor. Spiega Pacifico: «Un jet vola in media 800 ore all'anno, ma può essere che un cliente necessiti di 200 ore soltanto. Può comprare un quarto dell'aereo, che mediamente può costare 40 milioni, diventa owner e così risparmia 30 milioni». Il titolare che nell'arco di tre anni cambi idea potrà rivendere la quota alla stessa società.

La flotta è giovane, il 40% degli aerei ha meno di tre anni; i piloti provengono in maggioranza dall'aeronautica militare, e gli standard di sicurezza sottolinea Pacifico - sono assoluti.

Il tasso di utilizzo degli aerei è intorno al 65%, perchè il resto è riposizionamento: cioè volano vuoti per essere sempre al servizio di chi chiama, e per la richiesta bastano 10 ore di anticipo. «Gran parte del nostro lavoro è fatto di organizzazione logistica», spiega Pacifico «perchè i nostri voli non sono programmati con griglie di orari».

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