Cinzia Meoni
Ancora poche ore per chiedere l'assegnazione delle bonus share previste in fase di Ipo da Poste italiane e limitare così le perdite accumulate in un anno di investimento.
Anche considerando dividendi e i titoli gratuiti di prossima assegnazione per ogni lotto minimo acquistato in collocamento, gli investitori stanno perdendo circa 350 euro. Poco meno del 10% dell'investimento iniziale. Meglio, quindi, non fare troppo affidamento sugli automatismi da parte delle banche e informarsi presso il proprio intermediario sulle modalità di assegnazione del «premio fedeltà» previsto dal Tesoro, azionista di riferimento del gruppo direttamente e indirettamente tramite la Cassa Depositi e Prestiti, nel collocamento di un anno fa. Il rischio è che si perda il diritto all'assegnazione dei titoli e aumenti di conseguenza il rosso per chi ha scommesso sul gruppo sin dalla prima ora.
Per ogni lotto da 500 titoli assegnato al pubblico indistinto in fase di collocamento, è previsto un pacchetto di 25 azioni gratuite pari, ai prezzi attuali (Poste Italiane ha chiuso in calo dell'1,3% a 5,5 euro), a 140 euro. Il doppio per i dipendenti di Poste. Non poco, considerando che poi che il lotto minimo pagato un anno fa 3.375 euro (ovvero 6,75 euro per azione) vale oggi 2.760 euro. Pur considerando i dividendi pagati a giugno (34 cent per azione, pari a 170 euro lordi, molto meno, 125,8 euro, al netto delle tasse), il bilancio per i risparmiatori può sembrare poco entusiasmante. Nello stesso periodo, però, la Borsa ha perso il 25% e i titoli bancari molto di più. L'investimento può dunque considerarsi difensivo.
Sono potenzialmente in tanti gli interessati. Pur in assenza di stime precise visto che i termini per inoltrare le richieste sono ancora aperti, gli esperti sottolineano infatti come il gruppo guidato da Francesco Caio si sia proposto come un tipico titolo destinato a investitori cassettisti piuttosto che ai trader. Chi avesse acquistato Poste Italiane con l'Ipo di un anno fa e avesse ininterrottamente mantenuto i titoli in portafoglio per tutto il periodo considerato ha, quindi, diritto di inoltrare la richiesta di bonus share entro e non oltre il 30 novembre. Gli intermediari presso cui gli investitori hanno il conto titoli potrebbero tuttavia chiedere tempi supplementari per provvedere alle formalità richieste. Talvolta sono le stesse banche a richiedere per conto del correntista l'attribuzione delle azioni gratuite. Ma non esiste alcun automatismo. Anzi. Alcune banche hanno comunicato ai propri clienti proprio l'esatto contrario ovvero che l'assegnazione delle azioni a titolo gratuito «non sarà automatica» e i «clienti aventi diritto dovranno fare richiesta di assegnazione entro e non oltre il 29 novembre In caso di mancata richiesta di adesione non verrà assegnata alcun azione gratuita».
Le stesse Poste Italiane, contattate, rinviano al prospetto informativo e fanno sapere, attraverso una nota che: «L'attribuzione gratuita delle azioni sarà effettuata da parte dell'azionista venditore Ministero dell'Economia e delle Finanze, entro il 30 dicembre 2016, per il tramite dello stesso intermediario aderente
alla Monte Titoli che ha trasmesso la richiesta e la dichiarazione attestante l'ininterrotta titolarità delle azioni per il periodo di dodici mesi anzidetto». Insomma, meglio verificare la situazione con la propria banca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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