Iliad, mille posti di lavoro e un miliardo di investimenti

Il futuro quarto gestore conferma lo sbarco in Italia entro l'anno. Contatti con Enel per entrare anche nelle tlc fisse

Xavier Niel
Xavier Niel

Primo semestre positivo per Iliad, l'operatore di tlc francese in procinto di diventare, entro Natale o poco dopo (come anticipato da Il Giornale), il quarto gestore mobile in Italia.

La società prevede per il progetto italiano investimenti complessivi «superiori a 1 miliardo di euro», ha detto il cfo del gruppo, Thomas Reynaud. «Nel primo semestre abbiamo speso circa 60 milioni, nel secondo semestre ne investiremo circa 300». Da pagare ci sono 210 milioni a Wind/3 per parte delle frequenze nel 2018 e altri 180 milioni nel 2019. E poi ci sono i fondi già stanziati per le frequenze da pagare allo Stato italiano, di cui 220 milioni, appunto, da versare nella seconda metà di quest'anno e 240 milioni nel 2020-2029. Infine gli investimenti per realizzare la rete mobile, anche se certamente ci sarà un accordo per utilizzare anche la rete di qualche altro operatore, presumibilmente Tim. Anche perchè con i francesi di Vivendi, che è il maggior azionista dell'ex-monopolista italiano, c'è già un'intesa per l'acquisto di contenuti da Canal Plus in Francia. Iliad avrà sede a Milano, promette numerose assunzioni, circa un migliaio, e la nomina di un amministratore delegato italiano, anche se per ora nomi non ce ne sono. Manca ancora, del resto, il nome stesso dell'operatore che non potrà chiamarsi Free, come in Francia nella telefonia mobile perchè è già stato registrato.

L'ad della società fondata da Xvier Niel è Maxime Lombardini che ha tenuto a sottolineare le differenze con Vivendi. «Siamo stati accolti in Italia molto bene da tutti i poteri pubblici. Noi veniamo per investire, creare posti di lavoro, realizzare un'infrastruttura, non per comperare un'azienda. Vogliamo realizzare il nostro progetto con gli italiani, nel rispetto della normativa italiana». Quanto alla sfida con l'altro francese nelle tlc italiane, Vivendi che controlla Telecom, Lombardini minimizza: «Non bisogna personalizzare. Telecom è un grosso operatore e noi non esistiamo ancora. Inoltre sarà per noi un fornitore importante». Lombardini ha parlato di interesse anche per la telefonia fissa e per questo ci sono già contatto in corso, in particolare con Enel, anche se, al momento, non è la priorità. Intanto in Francia le tariffe trasparenti di Free, il gestore mobile di Iliad, hanno portato buoni frutti.

Nei primi sei mesi l'utile netto è stato di 232,6 milioni, in progresso del 22,1% rispetto ai 190,4 milioni dello stesso periodo del 2016, proprio grazie al mobile il cui fatturato per la prima volta ha superato il miliardo. A livello di gruppo, i ricavi totali sono stati pari a 2,46 miliardi nei sei mesi in crescita del 7,3%: 1,39 miliardi nella telefonia fissa (+4,8%) e 1,07 miliardi nel mobile (+10,5%).

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