Sull'Ilva il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sembra non voler cedere di un millimetro. E anzi ha annunciato di aver dato il via all'iter che potrebbe portare all'annullamento della gara che si era aggiudicata Arcelor Mittal.
"A seguito delle verifiche interne sul dossier Ilva e del parere fornito dall'Anac si ritiene che ci siano i presupposti per avviare un procedimento amministrativo finalizzato all'eventuale annullamento in autotutela del decreto del 5 giugno 2017 di aggiudicazione della gara", dice il ministro, "E' un procedimento disciplinato per legge che durerà 30 giorni. Un atto dovuto per accertare i fatti a seguito delle importanti criticità emerse. Ad ogni modo domani incontrerò i vertici di ArcelorMittal per proseguire il confronto sull'aggiornamento della loro proposta".
Trenta giorni ancora, quindi, per conoscere la sorte dell'azienda. "Dal 9 luglio, attendiamo il riavvio del negoziato e alle 22 di oggi con un comunicato dopo Anac e avvocatura dello stato, il ministro si prende altri 30 giorni di tempo per l'avvio del procedimento per l'eventuale annullamento dell'aggiudicazione gara", insorge Marco Bentivogli di Fim-Cisl, "Se le verifiche interne e il parere dell'Anac contengono i presupposti per eventuale annullamento, prenda coraggio e annulli la gara. Altrimenti i 30 giorni sono un ulteriore dilazione utile ad assicurarsi le ferie ma sulla pelle dei lavoratori di Ilva e i cittadini di Taranto. Il procedimento sarà pure disciplinato dalla legge ma non è previsto per la mancata assunzione di responsabilità che chi ha incarichi di governo deve assumere come farlo.
Dopo il 18 giugno era questione di ore, dopo il 9 luglio idem. Siamo perennemente in attesa, dell'unica decisione che ci era stata promessa a giugno, riaprire il negoziato che già aveva consuntivato miglioramenti del piano ambientale e occupazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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