
Oggi è l'ultimo giorno utile per versare l'acconto Imu. Ma non per tutti. Per i contribuenti di 74 Comuni italiani la scadenza si presenta con un insperato sospiro di sollievo: il decreto legge fiscale approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri ha infatti concesso più tempo alle amministrazioni locali per approvare le delibere sulle aliquote. Nuova deadline: 15 settembre. Per ora, quindi, nessun rincaro. Poi, quando si adegueranno le delibere ai prospetti standard del Mef la situazione potrebbe cambiare
Un rinvio tecnico, certo, ma con effetti tangibili per i contribuenti, proprio nel giorno in cui milioni di italiani devono fare i conti con l'acconto della tassa sugli immobili. Un fardello da 11 miliardi che quest'anno potrebbe essere più pesante per via dell'obbligo di aggiornamento delle rendite per coloro che hanno usufruito del Superbonus 110%. In attesa della pubblicazione dell'elenco il sito Tuttotributi ha dato un'anticipazione dei Comuni che si sono messi in regola con le delibere e di quelli che invece hanno ancora qualche problema. Ad esempio, secondo il sito, ventuno Comuni hanno annullato d'ufficio le delibere in autotutela (tra questi risultano Modena, Ariccia, Darfo Boario Terme e Siena), mentre ben 72 hanno rispolverato l'antica arte dell'errata corrige. C'è anche chi ha seguito entrambe le strade come Besnate, in provincia di Varese.
Un altro intervento del decreto riguarda le spese di trasferta, che tornano sotto il faro della tracciabilità, ma con un confine ben preciso: sarà obbligatoria solo per quelle sostenute in Italia. Una correzione di rotta sensata, dopo che la legge di Bilancio aveva creato più di un grattacapo soprattutto per chi, con la valigia sempre pronta, varca abitualmente i confini nazionali. La nuova formulazione punta a evitare situazioni paradossali, in cui il dipendente doveva spiegare a un ristoratore di Shanghai o a un tassista di Oslo perché dovevano dotarsi di Pos compatibile con l'Agenzia delle Entrate.
Resta invece invariato e anzi, esteso il divieto di contanti per le spese di rappresentanza: anche i lavoratori autonomi dovranno dire addio ai conti saldati in banconote. Il principio è chiaro: o si lascia una traccia digitale o la spesa non è deducibile. E così, se Willy Loman, il commesso viaggiatore più famoso del teatro americano, fosse stato italiano e in trasferta nel 2025, oggi a decidere se il suo pranzo è deducibile non sarebbe il capo ufficio, ma il terminale Pos.
Sul fronte fiscale, tuttavia, la novità più attesa era la proroga al 21 luglio dei versamenti delle imposte per circa 4,6 milioni di partite Iva. Una boccata d'ossigeno per professionisti e imprenditori che rientrano negli Isa (gli indici sintetici di affidabilità), ma anche per i forfettari. Il rinvio riguarda non solo Irpef, Irap e Iva, ma anche l'imposta sostitutiva per chi ha aderito al concordato preventivo.
Nessuna maggiorazione dello 0,4% fino al 21 luglio, mentre dal 22 al 20 agosto si potrà versare con l'aggiunta minima prevista dalla legge. Parallelamente si amplia l'ambito del reverse charge (l'Iva versata dal committente) nel settore della logistica, che ora si estende al trasporto tout court.