Imu, può cambiare tutto: chi non paga

La Commissione europea ha sottolineato la mancata riforma del catasto in Italia. Che cosa può succedere

Imu, può cambiare tutto: chi non paga

Sono oltre 19 milioni le abitazioni principali degli italiani che, dopodomani, non pagheranno la prima rata dell’Imu. A volere fortemente l’esenzione della tassa per le prime case sono stati Forza Italia e Lega, anche se in realtà anche gli altri partiti che sostengono il governo Draghi ha chiesto di reintrodurre il balzello. D’accordo anche Liberi e uguali (Leu) che, comunque, propone un'imposta personale progressiva sui patrimoni (immobiliari e mobiliari): secondo Leu, infatti, questa imposta dovrebbe assicurare lo stesso gettito totale dei tributi sostituiti, esentando i patrimoni di minor valore e salvaguardando le prime case non di lusso. Un risultato importante quello raggiunto dall’esecutivo, tenuto conto che, come riporta il Sole 24 Ore, la Commissione europea mette in discussione l'esenzione dell'abitazione principale per i proprietari ad alto reddito. Tra due giorni, intanto, il 16 giugno, c’è la data ultima per il pagamento della prima rata Imu del 2021.

La Commissione europea ha anche sottolineato la mancata riforma del catasto in Italia. Tra i partiti, però, gli unici che menzionano la necessità di riformare il registro degli immobili sono Leu e Forza Italia, che propone un “ammodernamento senza comportare una tassazione occulta”. Leu, invece, consiglia di rivalutare le rendite catastali usando i valori di mercato rilevati dall'Omi delle Entrate, così da aggiornare subito la base imponibile. La Lega, infine, suggerisce di tagliare del 30% i coefficienti per il calcolo dell'imposta. Il partito di Matteo Salvini, in particolare, punta ad approvare un pacchetto di nuove esenzioni Imu: immobili nei Comuni con meno di 3mila abitanti, locali commerciali sfitti, fabbricati autocertificati come inagibili, immobili occupati abusivamente.

Italia Viva è per la distribuzione in modo più equo e razionale del prelievo, senza aumentarlo, assegnando subito ai Comuni tutti i tributi immobiliari. In altri casi, l'obiettivo è ridurre le imposte in modo generalizzato o selettivo. Nessuna delle ipotesi di taglio della tassazione, però, è accompagnata da indicazioni dettagliate delle coperture. Non sarà facile trovare una sintesi alle varie proposte, che si vanno a incrociare con la riforma del Fisco. L’idea di base sembra essere quella del cosiddetto “modello duale”: da un lato, l'Irpef con aliquote variabili sui redditi di lavoro; dall'altro, imposte sostitutive sugli altri redditi, ma tutte con una stessa aliquota allineata al primo scaglione Irpef (oggi al 23%).

Per concludere, in tema di affitti, Fratelli d'Italia chiede anche di tassare i redditi da locazione dei fabbricati in base al principio di cassa. Cioè, nel momento di effettiva percezione, senza dover versare tributi in caso di morosità.

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