Indagato il commissario di Banca Etruria

Nel pieno della bufera che ha investito Banca Etruria, salta fuori una sorta di incidente istituzionale. Nei giorni scorsi Bankitalia ha commissariato l'istituto aretino, misura inevitabile dopo l'incriminazione dei vertici da parte della Procura di Roma: peccato, però, che a venire designato come commissario sia stato un tecnico che è risultato sotto inchiesta per i reati che avrebbe commesso nella medesima veste quando era stato mandato a mettere ordine nei conti di un'altra banca in crisi, la Cassa di Risparmio di Rimini. Si tratta di Riccardo Sora, che a Rimini era stato inviato nel 2010 come vicecommissario. Il commissario era Piernicola Carollo. E sia Sora sia Carollo avrebbero aggravato, invece che aggiustare in qualche modo, la situazione disastrata della banca.

Il nome di Riccardo Sora occupa ampio spazio nei rapporti che il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Rimini ha inviato nei mesi scorsi alla procura del capoluogo romagnolo, che sono alla base dell'inchiesta in dirittura d'arrivo contro ventisei indagati. La Gdf ha denunciato l'esistenza all'interno della Carim di una associazione a delinquere finalizzata al falso in bilancio. Il periodo sotto esame riguarda quello a partire dal 2009 in cui le sofferenze della banca vennero sistematicamente occultate e nei bilanci viene così fatto figurare un utile in realtà fittizio per tenere ancorato a 21 euro il valore delle azioni. Quando la banca viene commissariata, parte l'ondata di vendite da parte degli azionisti. E qui entrano in ballo Carollo e Sora, che dispongono una massiccia operazione di riacquisto di azioni proprie, senza chiedere l'autorizzazione necessaria e soprattutto pagando al prezzo pieno di 21 euro azioni il cui valore reale scende prima a 16 poi addirittura a 5 euro.

La Guardia di finanza quantifica in dieci milioni di euro il danno causato in questo modo dai due commissari alla Cassa di risparmio di Rimini. Sora e Carollo non sono accusati di fare parte dell'associazione a delinquere, ma di indebita restituzione di conferimenti, articolo 2.

126 del Codice civile.

Tecnicamente, lo stato di indagato non impedisce a Sora di rivestire altri incarichi. Nel 2012 il governo guidato da Mario Monti lo aveva designato anche come commissario della Cassa di Risparmio di Teramo.

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