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Industria e sindacati uniti "Patto per salvare l'auto"

Federmeccanica, Fim, Uilm e Fiom nuovi alleati. Nell'indotto oltre 70mila posti in bilico

Industria e sindacati uniti "Patto per salvare l'auto"

Fare sistema tra Federmeccanica e sindacati di categoria. Con l'obiettivo comune di stringere i tempi con il governo affinché si arrivi a un Patto italiano per l'automotive, un piano straordinario mirato a scongiurare il rischio di perdere una filiera industriale considerata centrale in Paesi come Germania e Francia, ma che Palazzo Chigi ha praticamente ignorato nella legge di Bilancio. La transizione energetica avanza, seppur senza una programmazione, «e i vari effetti annuncio sono già costati 3mila posti di lavoro», come ha sottolineato Rocco Palombella (Uilm), nella parte di indotto legata ai motori endotermici che non può riconvertirsi di punto in bianco all'elettrico. Ecco allora Federmeccanica, con il presidente Federico Visentin e il suo vice Corrado La Forgia, per la prima volta seduti allo stesso tavolo con i sindacati, non più controparte come nei rinnovi contrattuali, ma tutti pronti «a fare squadra in una logica condivisa che porti a reali interventi strutturali, perché non bisogna sempre correre dietro le emergenze», le parole di Roberto Benaglia (Fim). «Dalle scelte di oggi dipende il futuro del settore automotive, cuore pulsante della nostra industria che vede a rischio oltre 70mila posti», ha ricordato Francesca Re David (Fiom). E il presidente di Federmeccanica, Visentin: «Imprese, sindacati e istituzioni devono lavorare insieme per gestire e guidare il cambiamento, senza subirlo, al fine di difendere e valorizzare un patrimonio italiano. Ci aspettiamo che il governo riconosca il valore di questa unità di intenti delle parti sociali e che voglia con noi tradurla in unità di azione per il bene comune».

Il ministro Giancarlo Giorgetti, che ha riunito i rappresentanti della filiera e le aziende che hanno annunciato esuberi (Bosch, Marelli e Vitesco) si è impegnato ad accelerare i tempi su nuovi ecoincentivi e, soprattutto, su una strategia industriale dedicata al settore. Il fatto è che si è quasi fuori tempo.

Federmeccanica e i sindacati hanno inviato al premier Mario Draghi un documento nel quale si evidenzia il rischio reale di deindustrializzazione con la necessità di mettere in campo tutte le azioni difensive necessarie e di guardare alle opportunità di rilancio e sviluppo di un settore che non solo ha una sua storia, ma possiede un'identità distintiva, una base di

competenze e una rete da mettere a sistema».

Stellantis, intanto, ha comunicato ai sindacati l'entità del bonus da erogare ai dipendenti del gruppo in relazione agli obiettivi di efficienza produttiva: in media 1.400 euro.

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