Economia

Intel si prenota per il robotaxi entro il 2022

Le acquisizioni della società californiana per le auto a guida autonoma

Intel si prenota per il robotaxi entro il 2022

«Solo il paranoico sopravvive». Questo era il mantra (e un libro di successo) di Andy Groove, l'uomo che ha fatto grande Intel. Anzi non l'ha fatta fallire quando, nel lontano 1968, diventa il terzo dipendente della società dietro ai fondatori, Gordon Moore e Robert Noyce. Groove ha avuto infatti l'intuizione di concentrare la produzione sui chip. Da quel momento l'azienda californiana non si è mai fermata diventando il maggior produttore dal mondo di chip per pc. Ma ovviamente non è bastato e non basta per restare competitivi in un mercato in costante evoluzione come quello hi-tech. La crescita, in settori attigui ai pc, è proseguita tramite acquisizioni che hanno permesso a Intel di sviluppare tecnologie sempre più sofisticate, che però, per funzionare, richiedono microprocessori particolari.

E Così dopo cloud, iot, mobile e networking ecco spiegata la passione di Intel per l'automotive, la mobilità intelligente, dove ha investito, nel 2017, 15,3 miliardi per acquisire Mobileye. A questa acquisizione, in un momento tormentato per l'economia, Intel ha aggiunto il pezzo mancante, Moovit,acquisita per circa 1 miliardo di dollari. La startup israeliana analizza i modelli di traffico urbano e fornisce dati a terzi, tra cui Uber e 7.500 aziende di trasporto in diversi paesi. Ha anche un'app con 800 milioni di utenti in tutto il mondo. Perchè Moovit detiene una tecnologia importante che Intel impiegherà per espandere e migliorare l'offerta «mobility as a service» di Mobileye, già presente per l'assistenza alla guida in 60 milioni di veicoli.

Intel però punta più in alto, alla guida autonoma con i robotaxi, che la società ritiene rappresentino un mercato da 160 miliardi di dollari entro il 2030. I taxi a guida autonoma, che potrebbero vedere la luce in alcune città già nel 2022, secondo Intel funzioneranno come prova generale per l'estensione di questi sistemi alle auto, risolvendo, con la sperimentazione, una serie di problemi compreso, quello del costo eccessivo dello stesso per ora antieconomico per la produzione di massa di auto per proprietari privati.

Per funzionare, oltre alla rete 5G, i sistemi a guida autonoma avranno bisogno di migliaia di sensori comandati da appositi chip, che la paranoica, ma vitalissima azienda è pronta, ovviamente, a produrre.

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