Intesa spinge i profitti a 4,18 miliardi

Il gruppo vede il 2020 in crescita e scatta in Borsa (+2,9%). Cedola ok

Cinzia Meoni

Intesa Sanpaolo brinda a un altro super dividendo e, con la pubblicazione del bilancio 2019, mette in lista un altro cedolone sul 2020. Il titolo della banca milanese chiude così la seduta in rialzo del 2,9% a 2,35 euro. Ca' de Sass ha inaugurato ieri la stagione delle trimestrali bancarie con il migliore dato sull'utile netto dal 2007. I profitti sull'esercizio da poco concluso sono ammontati 4,182 miliardi, in aumento rispetto i 4,05 miliardi del 2018 e ben oltre i 3,9 miliardi previsti dal consenso degli analisti. Sono inoltre migliori delle attese i ricavi +1,5% a 17,94 miliardi e i margini (net interest income) pari a 7 miliardi (-3,7%). In calo del 2,1% i costi operativi con il rapporto tra costi e ricavi a 51,4%, tra i migliori in Europa. A livello di capitale l'indice di patrimonializzazione (il Cet1 ratio) si attestava a fine dicembre al 14,1% (dal 14,2% di settembre). Per quanto riguarda la qualità dei crediti infine, lo stock di quelli deteriorati è sceso nei dodici mesi del 14,3% al netto delle rettifiche, sui livelli più bassi dal 2008.

Intesa Sanpaolo ha quindi deciso di destinare ai dividendi l'80% degli utili 2019 ovvero 3,4 miliardi complessivi o 0,192 euro per azione (dagli 0,197 euro per azione distribuiti lo scorso anno). Si tratta, come ha precisato in una nota l'ad Carlo Messina di un payout ratio (la quota di utili destinata a dividendi) che «colloca con tutta probabilità il gruppo tra le banche europee con il rendimento più elevato». Ai livelli attuali di negoziazione infatti il titolo di Intesa offre un rendimento dell'8,2 per cento. E il trend dovrebbe proseguire nei prossimi mesi: la banca infatti ha parlato di un target di payout sul 2020 al 75% con utili e ricavi in crescita.

Messina ha precisato che i profitti 2020 saranno superiori a quelli del 2019 senza considerare i 900 milioni di plusvalenza legati alla partnership con Nexi, passata dalla cessione a quest'ultima di attività nell'«acquiring» (sistemi di pagamento). Intesa potrebbe chiudere «il 2020 con un utile netto di almeno 5 miliardi, il che significa che mette in conto di distribuire il prossimo anno almeno 3,8 miliardi di dividendi con un rendimento superiore al 9%» sottolinea un report di Santander.

Il gruppo ha poi sottolineato la «continua focalizzazione» sulla gestione patrimoniale e, dal lato occupazionale, è pronto a valutare mille nuove uscite volontarie, che si aggiungerebbero alle 3.100 pianificate entro giugno 2021.

«In un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacità di collocarsi tra le banche europee più solide e profittevoli, in grado di generare benefici per tutti gli stakeholders e di esser motore della crescita inclusiva e sostenibile» ha rimarcato Messina.

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