Economia

Dove investire i propri risparmi nel periodo post crisi

Dove investire i propri risparmi nel periodo post crisi

"Nonostante sembri che l’allerta mondiale, dovuta all’epidemia di Covid-19, stia pian piano rientrando, rimane comunque alta la preoccupazione sulle sorti dell’economia dei singoli paesi. Le misure adottate dai vari governi del mondo per frenare l’avanzata della pandemia hanno visto l’imposizione di periodi di confinamento totale dei cittadini nelle proprie abitazioni, meglio conosciuti come periodi di lockdown. L’ansia globale per le sorti di quello che sembra essere il malato più grave, ovvero l’apparato produttivo/economico di ogni stato industrializzato, sta influenzando anche le scelte di migliaia di risparmiatori ed investitori, che vengono subissati ogni giorno da informazioni e consigli su come investire i propri risparmi nell’era post Coronavirus.

I mercati internazionali stanno vivendo una situazione senza precedenti, che porta instabilità su molti fronti e settori (basti pensare ad esempio il caos attorno alla questione del prezzo del petrolio). Di fronte a scenari simili, ogni risparmiatore dovrebbe inanzittutto rispettare alcune regole fondamentali per investire in modo consapevole e senza commettere errori, per non mettere a repentaglio il proprio gruzzoletto nel salvadanaio. Per prima cosa, ci teniamo a sottolineare che non è il caso di fare da soli ma vale la pena affidarsi a chi fa questo mestiere e gli dedica il tempo e le competenze che richiede. La storia insegna che i mercati hanno una naturale tendenza a crescere e chi investe con un’ottica di medio-lungo termine ha meno ragioni di temere i saliscendi e di periodi turbolenti come quelli attuali. Inoltre, non bisogna prendere decisioni affrettate: uscire e rientrare sui mercati nei momenti di crisi espone a forti rischi.

Tutto questo rafforza la tesi di non accantonare troppa liquidità sul proprio conto corrente, considerando il rischio di un’eventuale patrimoniale, nel qual caso la situazione economica per l’Italia dovesse aggravarsi ulteriormente, oltre agli innumerevoli costi annessi che comporta il “parcheggiare” i propri risparmi in banca (spese di gestione), e gli interessi negativi, che hanno contraddistinto gli ultimi mesi. Si stima, infatti, che l’allentamento monetario (Quantitative Easing) della Banca Centrale Europea sia destinato a durare ancora per molti mesi, con lo scopo di immettere liquidità per far ripartire l’economia dell’Eurozona. In periodi incerti come quello che stiamo vivendo, è sicuramente consigliabile stare alla larga da investimenti monodirezionali, ovvero investire solamente in un determinato asset, strategia, prodotto o settore. Il suggerimento è, infatti, puntare ancora una volta sulla prima regola degli investimenti finanziari: diversificare.

Come affermano gli analisti di Moneyfarm, società italiana di gestione del risparmio (100% online), la diversificazione è davvero fondamentale quando si parla di investimenti: “Noi continuiamo a pensare che una strategia ampiamente diversificata – costruita intorno ai propri obiettivi e al proprio profilo di rischio – e un posizionamento conservativo come il nostro, insieme alle garanzie fiscali della Gestione Patrimoniale, siano in questo momento l’approccio migliore per minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità presenti sul mercato.” Ma cosa vuol dire diversificare? La diversificazione è una tecnica che riduce il rischio allocando, ovvero distribuendo, investimenti tra vari strumenti finanziari, settori e altre categorie. Questa tecnica mira a massimizzare i rendimenti investendo in aree diverse che reagirebbero diversamente allo stesso evento.

La maggior parte dei professionisti degli investimenti concordano sul fatto che, sebbene non garantisca contro le perdite, la diversificazione è la componente più importante per raggiungere obiettivi finanziari a lungo termine minimizzando al contempo i rischi. Per aiutare i neofiti (e non) in materia di investimento, l’azienda milanese Moneyfarm ha creato 14 portafogli di investimento, separati in 7 livelli di rischio e suddivisi per ammontare investito. Il numero di portafogli proposti ai clienti, descrive bene la filosofia di Moneyfarm, che crede che ogni risparmiatore sia diverso, e di conseguenza abbia una diversa propensione al rischio, una certa conoscenza del mercato e obiettivi diversi. I portafogli proposti da Moneyfarm sono ETF, ovvero fondi comuni a gestione passiva scambiati in borsa che seguono l’andamento di un indice, ad esempio mondiale (come il MSCI World), un asset class (come le obbligazioni europee), un segmento di mercato (come le obbligazioni italiane a tre anni), una regione o un settore. Il processo di selezione degli ETF va in parallelo con il processo di costruzione dei portafogli.

Una volta selezionati i pesi delle Asset Class (classi di attivo) da inserire nei portafogli viene deciso uno o più indici che rappresentano quella determinata Asset Class nel portafoglio considerando le caratteristiche del portafoglio tra cui il numero massimo di strumenti disponibili. Stabilito l’indice, si passa a selezionare qual è il miglior ETF sul mercato che segue l’indice selezionato. Ogni ETF è diverso e, anche se rappresentante lo stesso indice di mercato, ci possono essere grosse differenze di costruzione e quindi di performance. Di fronte ad uno scenario post crisi, il suggerimento di Moneyfarm resta davvero sempre valido: “Una cosa è certa. Non dobbiamo affidarci alle previsioni dei sedicenti indovini dei mercati finanziari. Il momento è complesso ed è proprio per questo che bisogna diffidare di chi approfitta della confusione per vendere certezze. Il lavoro di chi gestisce responsabilmente i risparmi delle persone non è illuderle ma raccogliere e selezionare dati e costruire scenari possibili su cui basare razionalmente il proprio operato.

Nel nostro modo di operare cerchiamo di restare sempre fedeli ai nostri valori e cerchiamo di restituirvi il senso di tutto quello che facciamo in modo semplice e chiaro, con massimo impegno e in totale trasparenza.”

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