Moneyfarm rivela le scelte strategiche per il 2020

"Pochi giorni fa si è tenuta la consueta conferenza annuale di Moneyfarm, società di risparmio italiana 100% online, durante la quale l’azienda milanese ha commentato il 2019 e prospettato l’andamento degli investimenti finanziari nel 2020 e gli anni a venire. “Il 2019 è stato un anno straordinario per i mercati finanziari, - ha affermato Richard Flex, Chief Investment Officer di Moneyfarm - giunto a conclusione di un decennio che ha visto i mercati azionari globali più che raddoppiare il proprio valore. Da un punto di vista macroeconomico il 2020 sembra caratterizzato dalle stesse dinamiche che hanno influenzato gli ultimi anni (inflazione bassa, crescita moderata, politica economica accomodante). Questo scenario, di grande moderazione, potrebbe darci l’illusione che i mercati finanziari vivano in una sorta di limbo perpetuo. Sarebbe un grave errore: la storia corre veloce, più veloce che nel recente passato.

Non possiamo pensare che i grandi cambiamenti di cui siamo testimoni, dalla politica all’emergenza ambientale, non si rifletteranno sui mercati nei prossimi anni.” “I rendimenti attesi delle varie asset class, - ha continuato il CIO - che sono l’argomento centrale di questa conferenza, ci indicano chiaramente che mantenere una componente azionaria nel proprio portafoglio è la soluzione ideale per generare rendimento nel lungo termine. I titoli a reddito fisso, infatti, godono di livelli di redditività bassissimi e i tassi di interesse al minimo penalizzano liquidità e depositi. Alle soglie degli Anni Venti, dunque, più che mai è necessario individuare l’asset allocation ideale per le proprie aspettative di rischio e rendimento. Oggi, come in passato, crediamo che investire resti la scelta migliore per proteggere il proprio capitale. Anche nei prossimi dieci anni il nostro compito sarà quello di lavorare per remunerare al meglio questa scelta, ripagando così la tua fiducia.” Il processo di asset allocation strategica Per dare qualche riferimento ulteriore ai nostri lettori, l’asset allocation strategica consiste nella ripartizione del portafoglio di investimenti in base a un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.

Questa scelta implica che, qualora sussistano perdite determinate da una serie di fattori di rischio, è comunque possibile contare su un arco temporale maggiore per tentare un recupero, revisionando le scelte di investimento compiute precedentemente. È proprio l’approccio strategico tipico di questa asset allocation che consente di realizzare profitti maggiori offrendo dunque la possibilità di contenere eventuali perdite con maggiore facilità. L'asset allocation strategica individua le classi di attivo che hanno la maggiore probabilità di dare un corretto premio per il rischio in un orizzonte temporale di medio lungo termine.

Una buona asset allocation strategica dovrebbe puntare a due obiettivi fondamentali: - Stabilità: preservare il capitale anche nel breve medio periodo; - Crescita: potenziare la redditività nel medio-lungo periodo. Il processo di asset allocation strategica viene svolto su base annua da Moneyfarm e serve a elaborare la visione di mercato al fine di comporre i portafogli di investimento. Si parte dall’analisi degli input: il contesto economico e le prospettive di rischio rendimento per ogni asset class (azionario, obbligazionario, ecc.). Si mettono poi in atto una serie di controlli (quantitativi e qualitativi). Si tratta di un processo sofisticato, che si compone di varie fasi e che si avvale di esperienze diverse, che portano alla definizione della strategia ideale per ognuna delle linee di gestione Moneyfarm. Il profilo rischio-rendimento per ogni asset class viene identificato attraverso i seguenti input quantitativi: - Correlazioni: Misurano la tendenza degli asset a muoversi in modo coordinato od opposto. Sono alla base della diversificazione: asset class che tendono a muoversi in senso opposto diminuiscono la rischiosità del portafoglio. - Stima della volatilità: La strategia non può prescindere dall’analisi del rischio. La volatilità viene stimata per ogni asset class sulla base di dati storici relativi a periodi che reputiamo affini al contesto attuale. - Rendimenti attesi: Tramite la valutazione del contesto economico e del prezzo delle varie asset class, formuliamo una stima del rendimento potenziale di lungo termine di tutti gli strumenti che compongono i portafogli. Sulla base dei precedenti fattori, i gestori di Moneyfarm creano dei portafogli provvisori, regolati da una serie di limiti. Ogni asset class presente in portafoglio non può superare i limiti previsti dal mandato di gestione, le allocazioni vengono corrette secondo i limiti prestabiliti per garantire una corretta diversificazione. Attraverso una fase di ottimizzazione robusta, ove si effettuano simulazioni numeriche volte ad analizzare il comportamento dei portafogli in diversi scenari, vengono creati i portafogli strategici di Moneyfarm, dopo una revisione qualitativa che prevede un controllo sui risultati ottenuti da parte del Comitato Investimenti.

Rendimenti attesi 2020-2030 I rendimenti attesi per i prossimi dieci anni sono positivi per quasi tutte le asset class. Dato il livello estremamente basso dei tassi d’interesse, le asset class obbligazionarie partono svantaggiate, mentre gli investimenti più volatili come l’azionario saranno in grado di fornire rendimenti reali positivi e un marginale premio per il rischio. I tassi governativi scontano una politica monetaria ancora espansiva, offrendo quindi rendimenti non particolarmente allettanti. Questo scenario impone al gestore di operare un’accurata selezione delle asset class, per sfruttare al meglio le opportunità di rendimento presenti sui mercati globali, investendo in strumenti che, nello scenario attuale, riescono a offrire il miglior profilo rischio-rendimento. A emergere sono le obbligazioni governative dei Paesi Emergenti che, partendo da cedole più elevate, saranno in grado di offrire rendimenti positivi nonostante un contesto di tassi d’interesse in crescita, offrendo allo stesso tempo uno spunto di diversificazione al portafoglio. Moneyfarm ritiene comunque importante continuare a investire anche nelle asset class conservative che, pur offrendo rendimenti attesi contenuti (ma comunque superiori ai tassi di deposito e ai conti correnti), servono a mitigare la volatilità del portafoglio. Tra i bond governativi, in Europa, i gestori di Moneyfarm prediligono quelli indicizzati all’inflazione, che da un lato hanno valutazioni più appetibili e dall’altro possono offrire protezione da spinte inflazionistiche impreviste. I tassi negativi hanno già cominciato a pesare sulle tasche di chi ha scelto strumenti di deposito per il proprio risparmio. In un contesto di inflazione sofferente ma positiva (in Italia il Fondo Monetario Internazionale stima un 1,5% medio per i prossimi cinque anni), ricordiamo quanto sia indispensabile investire il proprio patrimonio in asset in grado di generare rendimenti reali positivi, accettando un certo grado di rischio e costruendo un asset allocation adeguata al proprio profilo. Anche in un contesto di rendimenti attesi minori che in passato, avere un piano di investimento, lasciandosi peraltro aperta la possibilità di approfittare di rendimenti migliori in futuro, resta l’unico modo per non condannare il proprio risparmio alla svalutazione: questa regola d’oro resterà valida anche negli anni Venti.

I Portafogli Strategici di Moneyfarm nel 2020 La fase finale del processo di asset allocation strategica è la creazione di sette portafogli che massimizzino l’utilità attesa di ciascun investitore. Una volta individuato lo spettro dei livelli di rischio dobbiamo dunque capire quale combinazione di asset class massimizza il rendimento atteso di ciascun portafoglio. Ottenere la composizione ottimale significa considerare contemporaneamente la componente reddituale, la componente di rischio e le interdipendenze tra le asset class. Per considerare contemporaneamente queste tre componenti utilizziamo degli strumenti quantitativi, creati con presidi volti a evitare la sottostima del rischio. Ogni assunzione, dal livello di rischio delle asset class alla stima dei rendimenti attesi, ai benefici attesi dalla diversificazione, è oggetto di verifiche da parte dei membri del team di Asset Allocation e del Comitato Investimenti. La combinazione di rischio, rendimento e diversificazione premia i bond indicizzati all’inflazione sui livelli di rischio medio-basso. Il rischio di tale asset class va a posizionarsi tra i bond governativi e quelli corporate, offrendo però un profilo rischio-rendimento molto maggiore dei primi. In quasi tutti i portafogli possiamo notare una persistenza della componente corporate sia ad alto rendimento che ad alto rating e delle obbligazioni governative emergenti, la cui esposizione raggiunge un massimo del 12%.

L’esposizione verso l’azionario sviluppato rimane preponderante, essendo l’asset class in grado di offrire il rendimento atteso maggiore, mentre il profilo di rischio deludente dei paesi emergenti ne penalizza il peso anche nei portafogli più rischiosi.

Riepilogo: temi principali descritti da Moneyfarm I rendimenti attesi restano positivi per tutte le asset class.

  • I rendimenti attesi sono in calo rispetto allo scorso anno.
  • Il livello dei tassi impone la scelta di ricercare rendimento nella componente azionaria del portafoglio.
  • Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da crescita moderata, inflazione bassa e politica monetaria accomodante: riteniamo che questo equilibrio resterà rilevante nei prossimi anni, in cui assisteremo a una graduale normalizzazione del quadro.
  • I bond governativi dei Paesi Sviluppati hanno prospettive di rendimento piuttosto basse, a essi preferiamo i bond governativi indicizzati all’inflazione, che garantiscono anche una copertura in caso di accelerata imprevista dei prezzi.
  • Nonostante le valutazioni elevate, le obbligazioni corporate e il debito emergente offrono il profilo rischio‑rendimento migliore del comparto obbligazionario.
  • Anche quest’anno i rendimenti attesi delle azioni dei Paesi Sviluppati sono migliori di quelli dei Paesi Emergenti.
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