Il conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società realizzato dall'Istat racconta che è aumentata la pressione fiscale, che è diminuito il potere d’acquisto delle famiglie italiane e che per colpa delle numerose impennate dello spread, tra luglio e settembre, la spesa per interessi è cresciuta di circa 1,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2017 - dai 14,376 miliardi del 2017 a 16,103 miliardi -, pari a un aumento del 12%.
Il report, che analizza la situazione dei redditi dei nuclei familiari e lo stato di salute delle finanze pubbliche, rileva che la pressione fiscale è stata pari al 40,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre 2017; il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e i consumi sono aumentati dello 0,3%.
"Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari all’8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
A fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente", si legge nella nota diramata dall'Istituto Nazionale di Statistica.Infine, leggero miglioramento per il rapporto deficit-Pil, che si è attestato all'1,7% rispetto all'1,8% del medesimo trimestre 2017.
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