Ita, partita da 1,5 miliardi. Il piano Msc-Lufthansa

Air France: "Pronti a rafforzare asse, ma non diventeremo soci". In gioco c'è anche SkyTeam

Ita, partita da 1,5 miliardi. Il piano Msc-Lufthansa

Il giorno dopo la manifestazione d'interesse presentata dal tandem Msc-Lufthansa per rilevare Ita, Air France-Klm, l'altro colosso dei cieli - dai quali qualcuno si aspettava una contromossa - si è invece chiamata fuori: nessuna offerta, «siamo interessati a rafforzare la collaborazione, non a quote di capitale» hanno fatto sapere ieri da Parigi. Con AF, storico partner di Alitalia, Ita ha rapporti di code sharing e la comune appartenenza all'alleanza SkyTeam. Resta dunque sul tavolo, almeno per ora, solo la lettera di Lufthansa e Msc. Ieri Bloomberg ha ipotizzato, citando fonti anonime, che l'ingresso in maggioranza di Msc-Lufthansa nella compagnia possa valere 1,2-1,5 miliardi, una cifra importante che va considerata pensando che il governo ha stanziato 3 miliardi per Ita, in gran parte non ancora versati.

Ieri Lufthansa, confermando la partnership con il gruppo marittimo fondato e guidato da Gianluigi Aponte, ha fatto sapere che valuterà il suo ruolo nell'operazione; scontato quello industriale-commerciale, non esclude una partecipazione di capitale nel veicolo approntato da Msc. La parola ora spetta al Tesoro, azionista al 100% di Ita, che dovrà dichiarare se accetta o no la manifestazione d'interesse, a cui seguirebbero la data room e i 90 giorni di esclusiva. Lunedì il cda dovrebbe metter mano anche a un piano industriale aggiornato, dal quale si potrebbe desumere il valore prospettico di Ita. Ma quanto vale Ita? Difficile dirlo, ma alcuni dati sono pubblici: il Tesoro ha versato 700 milioni in conto aumento di capitale, 90 sono serviti per acquistare il marchio, 170 sono stati persi nei primi 75 giorni di attività (2,2 milioni al giorno, lo standard della vecchia Alitalia), circa 400 sono in cassa. L'impegno del Mef era stato comunque indicato in 3 miliardi, denaro che ne aumenta il valore. «Va considerato osserva Andrea Giuricin, professore di economia dei trasporti a Milano Bicocca che nei 90 giorni di due diligence ne saranno persi altri 200, e quindi potenzialmente la compagnia varrà di meno, non di più». Anche il «valore prospettico» è difficile da riconoscere in un'azienda ancora senza una storia. Ieri, intanto, i sindacati hanno chiesto con forza che il governo resti azionista: è considerato un importante elemento di garanzia.

Si tratta poi di capire che cosa sarà di Ita dal giorno in cui entrerà in un grande gruppo.

«Se entrerà nell'orbita di Lufthansa il suo ruolo sarà quello di un capacity provider dice Paolo Rubino, ex manager Alitalia ed esperto di trasporto aereo e cioè un produttore di ore di volo per altri, un terzista». Aggiunge: «Le scelte su aerei, network, orari, sviluppi tecnologici, prezzi sarebbero centralizzate a Francoforte, che già ha sperimentato questo modello con Swiss, Austrian e Brussels».

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