Paolo Stefanato
La ripresa è lenta, ma c'è. La crisi è dietro le spalle, ma lascia eredità insidiose nel mondo dei risparmiatori, a cominciare da una realtà «inesplorata» come i tassi d'interesse negativi. Ma i consumi sono in lieve crescita e le famiglie ricominciano a guardare al mattone. Il rapporto annuale del Centro Einaudi sulle scelte finanziarie degli italiani, alla 32a edizione, frutto della collaborazione con Intesa Sanpaolo, mostra un'Italia meno tesa ma sempre prudente, con quale slancio di fiducia sul futuro. Nel contesto attuale la difesa del capitale è la priorità, prima ancora del rendimento. Così le famiglie preferiscono la liquidità, ovvero conservare il denaro sul conto corrente, per ripararsi da rischi. Cresce sensibilmente anche la quota dei risparmiatori che si affidano a gestori e consulenti, consapevoli che - specie in momenti di forte volatilità e tassi zero come questo - è meglio affidarsi a professionisti. In netto calo il cosiddetto «fai da te», che peraltro in Italia è praticato da un numero trascurabile di persone.
È ancora insufficiente la quota di denaro accantonato con scopi previdenziali, mentre l'indagine riscontra una forte sensibilità nell'investimento sull'istruzione dei figli. L'impiego finanziario preferito resta ancora il mondo delle obbligazioni (33% nell'ultimo anno, in calo per effetto dei tassi), mentre il risparmio gestito ha registrato un incremento del 15% nell'ultimo anno. Crescono, infine, le compravendite di immobili: la casa è considerata unanimemente un investimento vantaggioso. L'aumento dei contratti, nell'ultimo anno, ha mostrato prezzi stabili, senza grandi sconti sulle attese del venditore, e transazioni più rapide. Ci si concentra sulla prima casa, convinti che è meglio pagare un mutuo che un affitto. Tuttavia c'è un nuovo interesse per le seconde case da affittare, come puro investimento; in questo settore gli italiani invocano una defiscalizzazione, in linea con quanto è avvenuto per la prima casa.
Il presidente del Centro Einaudi, Salvatore Carruba, ha assicurato che «la lunga crisi si è consumata», mentre il
presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro ha detto che nel primo trimestre 2016 c'è stato un incremento del 10% dei mutui residenziali. L'indagine è stata illustrata da Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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