L’accordo

RomaUn «pacchetto» di sostegno creditizio per le imprese artigiane, con moratoria su mutui e leasing, rinvio delle scadenze a breve termine e misure per la ricapitalizzazione delle aziende. Lo hanno messo insieme Intesa Sanpaolo e le tre principali associazioni di settore (Confartigianato, Cna e Casartigiani) con l’obiettivo dichiarato di sostenere le piccole imprese «garantendo la continuità del credito e fornendo la liquidità necessaria a superare la crisi». Il plafond messo a disposizione dal gruppo bancario è di 3 miliardi di euro. Una «cifra molto consistente», l’ha definita il presidente della Confartigianato Giorgio Guerrini, che si aggiunge alle linee di credito già aperte. Del milione e 470mila imprese artigiane, circa un milione - associate alle tre organizzazioni firmatarie - potranno trovare a livello locale assistenza da Intesa Sanpaolo per affrontare la crisi con diversi strumenti: in particolare, sono a disposizione specifiche linee di credito per far fronte a esigenze di liquidità, a fronte di criticità di cassa; il rinvio dei pagamenti delle quote capitale delle rate di mutui o leasing in essere, per un periodo di 12 mesi; finanziamento degli investimenti; rafforzamento patrimoniale per le aziende costituite in forma di società di capitali. Per Guerrini, l’accordo «è utile per dare risposte alle difficoltà delle piccole imprese, per consentire loro di cogliere i segnali di ripresa».
Le piccole imprese, in particolare quelle artigiane (che rappresentano il 28% delle aziende italiane e l’11% del Pil, e occupano quasi tre milioni e mezzo di dipendenti) in questi mesi hanno sofferto più di altre la restrizione del credito. Adesso, per ammissione degli stessi presidenti delle organizzazioni di settore, le condizioni di credito appaiono un po’ più distese, ma egualmente insufficienti.

Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha ricordato che il gruppo è impegnato in Italia con 500 miliardi di affidamenti e altri 60 da poter utilizzare. Passera ha infine confermato che la decisione definitiva sui Tremonti bond verrà presa a fine settembre «e dipenderà sia dai risultati della banca che dalla valutazione della congiuntura».

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