Poche settimane e scatterà la riforma di Equitalia. A quanto pare il governo ha fretta di eliminare l'agenzia di riscossione. Ma la mossa dell'esecutivo di fatto sarà solo un cambio di nome e la sostanza della faccenda resta la stessa: infatti nella fusione Entrate-Equitalia, come riporta Italia Oggi, al comando dovrebbe restare proprio Ernesto Maria Ruffini che è l'attuale amministratore delegato dell'ente di riscossione. Insomma prima delle vacanze estive Equitalia potrebbe scomparire. Ma il nuovo piano non prevede certo la rinuncia da parte dello Stato ai crediti.
La sostanza della nuova agenzia, seppur con un nuovo nome, resta la stessa. A ritardare però la faccenda potrebbero essere le proteste dei sindacati e dei dipendenti. Oltre all'ipotesi di fusione (che finora appare come la più probabile), c'è anche quella che prevede la creazione di un'autorità indipendente che dipenda da via XX Settembre ma con una maggiore autonomia economica. Di fatto con la fusione l'organico della nuova Agenzia ammonterebbe a circa 8500 dipendenti. Il personale proveniente da Equitalia dovrebbe essere assunto direttamente senza bando, nè graduatoria. Ed è su questo punto che potrebbe accendersi lo scontro. Il governo dovrà trovare una soluzione per traghettare i dipendenti da Equitalia all'Agenzia delle Entrate.
Di fatto ci sarebbero alcuni precedenti che tutelerebbero questo tipo di situazioni. Ma spesso la Corte Costituzionale ha ribaltato il tavolo. E il precdente del caos creato dai dirigenti illegittimi dell'Agenzia delle Entrate qualche mese fa non è certo di buon auspicio.
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