L'allarme di Confcommercio: "Abusivismo e contraffazione una piaga da 17 miliardi"
Confcommercio: "Abusivismo e contraffazione rappresentano un danno da 17 miliardi annui". Il ministro: "Verso graduale ripresa"
Confcommercio: "Abusivismo e contraffazione rappresentano un danno da 17 miliardi annui". Il ministro: "Verso graduale ripresa"

"Le imprese del commercio, turismo, servizi sono stremate, da Nord a Sud. E purtroppo il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa sostanziale". A dirlo è il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli. Che poi aggiunge: "Non lo sarà anche per la legge di stabilità che se non verrà corretta, lascerà irrisolti i problemi strutturali della nostra economia".
Tra abusivismo e contraffazione il settore del commercio al dettaglio, bar e ristorazione si vede sottrarre complessivamente 17,2 miliardi di euro all’anno di fatturato, per una perdita di imposte dirette e contributi pari a 1,5 miliardi. È quanto emerge da
un’elaborazione dell’ufficio studi di Confcommercio presentata oggi nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale "Legalità, mi piace". Nel dettaglio, l’abusivismo commerciale (sede fissa e ambulante) causa perdite per 8,8 miliardi, pari al 4,9% del fatturato regolare. L’abusivismo nel turismo (bar e ristorazione) costa invece 5,2 miliardi nel 2013, poco più del 10% del volume d’affari del settore. La contraffazione costa invece 3,3 miliardi.
Secondo Confcommercio che parla "di stime per difetto", a causa dell’illegalità rischiano di sparire 43.000 negozi regolari all’anno, insieme a 79.000 lavoratori. Il dato dell’illegalità nel commercio "è molto superiore al Sud e nelle Isole rispetto al resto del paese". Riguardo al settore turistico, bar e ristoranti, nel 2013, il fatturato abusivo nel 2013 dovrebbe attestarsi a circa 5,2 miliardi, il 10% del volume d’affari del settore ( con rischio sopravvivenza per 27.000 imprese e 106.000 occupati regolari).
Illegalità che "si annida nelle professioni, nei servizi e nei trasporti per non parlare del contrabbando" a fronte della quale le imprese del commercio reclamano "tolleranza zero e una maggiore attenzione anche nelle scelte del legislatore", evidenziando come esistano "accanto a forme di illegalità più note alcune specie di concorrenze sleali più subdole ma non meno gravi che vanno contrastate con il massimo rigore". Il presidente di Confcommercio Sangalli chiede con forza "stesso mercato, stesse regole, è questo il principio su cui costruire un contesto economico e sociale realmente sano, legale e concorrenziale".
La preoccupazione della Confcommercio non è condivisa invece dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni: "Dopo una crisi grave e prolungata l’attività economica si sta avviando verso una graduale ripresa. Nel 2014 la dinamica del prodotto è stimata pari all’1,1%. A partire dal 2015 la crescita del Pil si porterebbe su livelli vicini al 2%".
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