di Pier Luigi del Viscovo*
L'Agenzia europea dell'ambiente ha certificato che gli italiani, nel 2012, hanno immatricolato le auto meno inquinanti d'Europa (in media 126 grammi/km di CO2), insieme ai francesi, mentre i tedeschi sono a circa 142 g/km. Siamo più ecologici? No, solo meno ricchi. Rispetto ai tedeschi, compriamo macchine più leggere e, dunque, meno potenti . Ma, soprattutto, siamo quelli che comprano più vetture a gas (13%), che costa meno e inquina meno. Questa classifica dà conforto, ma non serve a niente. La Direttiva Ue, nel fissare il tetto a 130 gr/km di CO2 entro il 2020, ha imposto ai costruttori, non ai Paesi, di ridurre le emissioni del 20% (è questo il punto!). In pratica, ciascun produttore ha un target diverso: chi costruiva vetture che in media emettevano 170 grammi/km di CO2 deve scendere a 136, chi stava già a 136 deve invece arrivare sotto i 109. E così per i cittadini europei 120 g/km di CO2 sono un veleno se emessi da un'auto che prima ne emetteva 130, mentre sono «salubri» (gli stessi 120 g/km) se emessi invece da un'auto che prima stava sui 150. Come ha sintetizzato Guido Rossignoli, all'epoca coinvolto come membro dell'italiana Anfia, «i costruttori tedeschi erano riusciti a farsi sdoganare dai generalisti francesi e italiani», imponendo a ciascuno un target di CO2 per la propria produzione legato allo status quo medio delle sue emissioni. Per ogni grammo eccedente c'è una multa di 95 euro, che non si applica alle sole vetture «over», ma all'intera produzione del costruttore. «Un'evidente penalizzazione nei confronti dei generalisti che producono grandi volumi. Sui veicoli di bassa cilindrata, già molto efficienti, ogni grammo di CO2 che si toglie rappresenta un costo molto elevato», prosegue Rossignoli, che inoltre non è ribaltabile sul prezzo del veicolo, pena mandarlo fuori mercato. Invece, una casa premium ha più spazio, sia perché è più agevole aumentare l'efficienza delle auto medio-grandi, sia perché i suoi clienti possono più facilmente accettare l'extra-prezzo di una propulsione ibrida. Questo spiega strategie quali l'impegno di Renault sull'elettrico, la Smart per Mercedes, la up! e la A1 d Volkswagen e Audi. Alcune considerazioni. Uno: per ogni chilo di CO2 prodotta dall'uomo, circa 250 grammi vengono dal riscaldamento domestico (spesso antiquato e inefficiente) e 50 dalle auto. Due: grazie agli investimenti dei costruttori, le auto in circolazione inquinano molto più di quelle nuove e sarebbe bene favorire il mercato, non soffocarlo.
*Luiss Guido Carli
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