
Unipol non ha «sul tavolo in questo momento alcuna richiesta di autorizzazione» alla Bce «per aumentare la quota in Bper» sopra il 20 per cento. Lo ha confermato ieri il ceo di Unipol, Matteo Laterza, in vista dell'esito dell'Ops lanciata dalla banca modenese sulla Popolare di Sondrio. «Nel caso in cui l'offerta non dovesse andare al 100% dovremmo vendere una quota di azioni Bper. Abbiamo già trovato una soluzione a questo tema: abbiamo sottoscritto uno strumento finanziario per una vendita a termine per il quantitativo massimo di azioni Bper che potremmo dover vendere in caso di adesione all'offerta al 35%», ha aggiunto Laterza durante la presentazione dei conti agli analisti. Se il risultato dell'ops «sarà del 35% dovremo arrivare al 100% della vendita fisicamente», cioè consegnando solo azioni Bper alla controparte del derivato, «se il tasso di successo dell'Ops sarà del 100% pagheremmo tutto cash». In caso di esito intermedio tra questi due estremi il derivato sarà regolato «in parte fisicamente e nella restante parte in contanti», ha poi spiegato.
La trimestrale, diffusa giovedì, è stata chiusa con l'utile contabile salito del 17,8% a 285 milioni e del 12,1% a 407 milioni considerando anche il contributo al 31 marzo di Bper e Popolare di Sondrio, banche di cui Unipol, in qualità di primo socio, contabilizza a patrimonio
netto. La raccolta diretta assicurativa sale del 18,8% a 5 miliardi, con il Danni, in crescita del 4,7%, che ha contribuito per 2,4 miliardi e il Vita, i cui premi sono aumentati di oltre un terzo (+35,5%), per 2,6 miliardi.
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