New York «Negli Usa esiste un'opportunità di business straordinaria che sfruttiamo ancora poco, bisogna elevare la percezione dell'Italia agli occhi di questo paese». Fernando Napolitano, ceo di Italian Business & Investment Initiative (IB&II), spiega l'obiettivo di presentare al pubblico americano una nazione seria, che offre opportunità agli investitori statunitensi.
Lo fa a margine dell'evento «The International Business Exchange», uno dei programmi con cui IB&II cerca di favorire dialogo e scambio ai livelli più elevati, che coinvolge ogni anno circa 200 rappresentanti italiani, europei e americani. L'appuntamento, in collaborazione con il Council of Foreign Relations, si è tenuto ieri a New York e ora riguarda non solo il nostro Paese, ma «l'intera Ue, che è la scala minima per competere globalmente», dice Napolitano al Giornale. «L'Italia è un'economia diversificata (con 560 miliardi di euro di export) caratterizzata da grandi aziende, ma soprattutto da medie imprese - spiega - che hanno bisogno di una maggiore scala per continuare a competere a livello internazionale. Questo implica l'accesso a competenze e capitali», prosegue, sottolineando l'importanza che il nostro paese «cominci a comunicare direttamente e in inglese con il resto del mondo, per spiegare l'articolazione della propria economia». A suo parere, ad oggi «la narrazione è prevalentemente monocromatica: debito, deficit, crescita economica anemica e governi poco longevi. Ciò aumenta la percezione del rischio-paese e non attrae ulteriori investitori».
Per colmare il gap, l'IB&II - condivisa da leader di aziende Ue e Usa come A.T. Kearney, BancoBpm, Deutsche Bank, Enel, Equita, Farmindustria, Invitalia, JPMorgan, MC Square Capital, Mediaset, Mercatus, Sace Simest, Terna, Wind - punta su quattro pilastri. Oltre all'evento annuale a New York c'è il programma BEST, in cooperazione con l'ambasciata Usa in Italia, la commissione Fulbright e Invitalia, che fornisce l'opportunità a giovani italiani di talento di imparare come creare una start-up studiando e lavorando in Silicon Valley per sei mesi. Al rientro, obbligatorio, sono coadiuvati per lanciare la propria start-up.
Poi c'è l'indice IRG (influenza, rilevanza e crescita), che misura tramite 10 parametri l'influenza di un'azienda fuori dal proprio settore industriale per determinarne la rilevanza e il contributo alle scelte politiche che favoriscono la crescita. E infine The Voice of Business, il primo canale web in lingua inglese dall'Italia dedicato alla divulgazione dell'opinione dei ceo italiani, europei e americani, lanciato lo scorso febbraio.
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