Economia

Leonardo in Germania: Italia nel polo europeo dell'elettronica di difesa

Acquisito il 25% di Hensoldt per 606 milioni. Battuti concorrenti francesi, spagnoli, svedesi

Leonardo in Germania: Italia nel polo europeo dell'elettronica di difesa

Leonardo batte la grande concorrenza europea e mette a segno un colpo strategico in Germania. La ex Finmeccanica ha acquisito il 25,1% di Hensoldt per circa 606 milioni di euro. Si tratta della società tedesca leader nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza, con un portafoglio in forte crescita nella cyber security, gestione dei dati e robotica. Nella partita, Leonardo ha bruciato sul filo di lama il meglio dell'industria europea continentale: i francesi di Thales, gli spagnoli di Indra, gli svedesi del gruppo Saab. Alla chiusura dell'operazione Leonardo - che è controllata dallo Stato tramite il Mef con 30,2% - sarà il maggior azionista di Hensoldt insieme a Kfw (il quasi omologo della nostra Cdp), partecipata all'80% dalla Repubblica federale tedesca, che detiene la stessa quota del 25,1% del capitale. Agli italiani spetteranno due posti nell'organismo di vigilanza.

L'operazione, oltre a rappresentare finalmente un'acquisizione italiana all'estero, in un settore strategico, presenta una forte valenza sia industriale, sia geopolitica. Dal primo lato Leonardo va a partecipare al polo europeo di riferimento globale nell'elettronica della difesa, con importanti prospettive di lungo periodo nel campo delle tecnologie spaziali. Mentre sul versante politico, grazie anche al lavoro del governo italiano, il sistema Paese incassa un riposizionamento importante rispetto alla Germania, la prima nazione europea.

Dal lato finanziario l'operazione è fatta a debito, ma riflette gli obiettivi di crescita strategica annunciati dall'ad Alessandro Profumo, che di qui a fine anno potrebbe tornare alla carica e cassa con la quotazione Drs in Usa. D'altra parte il manager considerava Hensoldt un'occasione da non lasciarsi sfuggire per poter presidiare un settore chiave, nelle più innovative tecnologie di difesa, per i prossimi decenni. I sistemi elettronici evoluti di comando e controllo sono la nuova anima della difesa: gli aerei militari per esempio, i caccia di nuova generazione, sono macchine sempre meno meccaniche e sempre più oggetti di intelligenza artificiale.

Leonardo ha rilevato la quota di Hensoldt tramite un accordo con Square Lux Holding II, società controllata da fondi assistiti da Kohlberg Kravis & Roberts & Co., che puntava alla valorizzazione dell'investimento effettuato a suo tempo. La finalizzazione dell'operazione, attesa nella seconda metà dell'anno, è soggetta alle condizioni abituali, incluse le autorizzazioni normative in Germania e in un numero selezionato di Paesi.

Il peso geopolitico del colpo di Leonardo è testimoniato dal coro di soddisfazione emerso da ogni parte politica: Dalla «soddisfazione» del minstro degli Esteri Luigi Di Maio, all'«Ottima notizia» per il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè (FI). «Eccellente operazione nella direzione della cooperazione europea» gli fa eco il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd). Mentre Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, esprime anch'egli «soddisfazione» per il nostro Paese che «diventa capofila in un settore strategico della cooperazione europea nell'industria della difesa». Schierando anche la Lega, da sempre assai critica con Profumo, dalla parte di Leonardo.

Per quanto riguarda il suo capoazienda, «siamo entusiasti dell'investimento in Hensoldt - dice Profumo, in vista del rafforzamento «nel mercato dell'elettronica per la difesa previsto in crescita».

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