Economia

Leonardo supera il 2020 con più ordini

Battute le stime. Il virus pesa sui risultati. Ma dalla quotazione Drs le risorse per la ripresa

Leonardo supera il 2020 con più ordini

Il settore militare-governativo sostiene i conti 2020 di Leonardo nell'anno nero del Covid che ha colpito maggiormente il business civile della società. A poche settimane da un importante appuntamento coi mercati, l'Ipo americana della controllata Drs, Leonardo ha chiuso un bilancio con luci ed ombre. Ma sarà proprio la quotazione al Nasdaq, che parte già a metà marzo con il via libera al road show americano, a fornire la benzina per il resto del 2021.

Con ordini a 13,8 miliardi, la società guidata da Alessandro Profumo ha superato le attese degli analisti (tra 12,5 e 13,5 miliardi), con ricavi sostanzialmente stabili a 13,4 miliardi (-2,7%) che hanno saputo compensare il sensibile calo della capacità produttiva imposto dai principali clienti aeronautici: Boeing, Airbus e Atr. Per effetto del Covid non manca comunque il segno meno con l'utile netto sceso a 243 milioni, contro gli 822 milioni del 2019. Giù anche gli indici reddituali che vedono l'ebitda in flessione a 938 milioni, con un decremento di 313 milioni, e l'ebit a 517 milioni (-55%). Nel complesso il portafoglio ordini è pari a 35,5 miliardi e assicura una copertura in termini di produzione equivalente per i prossimi 2,5 anni.

Guardando al 2021, la pandemia continua a determinare un elevato livello di volatilità nel contesto globale, ma l'andamento atteso quest'anno «conferma la resilienza del gruppo, testimoniata dalla capacità di reazione al nuovo contesto, con la ripresa di un percorso di crescita sostenibile accompagnato dall'aumento della redditività» spiega la società. La componente civile sarà ancora pesantemente condizionata dagli effetti della pandemia, ma con conseguente progressiva normalizzazione delle condizioni operative e di mercato, Leonardo prevede per il 2021 elevati livelli di nuovi ordinativi (14 miliardi), «a conferma del buon posizionamento dei prodotti e soluzioni del gruppo e della capacità di presidiare efficacemente i mercati chiave»; ricavi tra 13,8 e 14,3 miliardi in crescita grazie all'apporto delle nuove commesse e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi militari/governativi, in particolare l'Efa Kuwait.

Un biglietto da visita positivo per i mercati in vista della quotazione della controllata Drs. Per la società americana, l'ex Finmeccanica sta predisponendo una war chest da cui estrarre le risorse per «guidare il consolidamento europeo». Parole dello stesso ad, Alessandro Profumo, che in un'intervista al Financial Times ha spiegato come il gruppo punti a crescere «nelle aree core in cui ha già solidi fondamentali di business». Secondo le attese, il gruppo metterà sul mercato una quota tra il 20 e il 30%, per un incasso intorno al miliardo, contro i 4 miliardi della capitalizzazione di mercato di Leonardo.

«Per crescere - ha detto Profumo - le aziende europee devono ottenere ordini per esportare battendo la concorrenza, e spesso contro aziende molto più grandi provenienti dagli Stati Uniti. A lungo termine sarà possibile solo se ci sarà un certo grado di consolidamento tra le aziende europee per avere un cambiamento di dimensioni. Insomma il 2021 per Leonardo potrebbe essere all'insegna dello shopping con il favore dei mercati.

Il titolo prima dell'uscita dei conti ha chiuso in rialzo del 2,75% a 7,09 euro.

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