L'Europa alza il pressing sulle emissioni della 500X

L'Europa alza il pressing sulle emissioni della 500X

Potrebbe aggravarsi la procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia in relazione alle misure adottate dal Paese in relazione alla Fiat 500 X Euro 6 Diesel, che secondo la Commissione montava dei cosiddetti «defeat devices», accusa che l'Italia ha sempre contestato. La questione per Bruxelles non è infatti ancora chiusa, servono altri chiarimenti sulle emissioni. La Commissione Ue si prepara infatti a varare oggi un cospicuo pacchetto di infrazioni per tutti i 28, con un focus particolare su ambiente, aria, salute ed emissioni.

Il caso della Fiat 500X nasce quando nell'estate 2016 la Germania, nel pieno dell'onda del Dieselgate, effettua test sul modello Fca e sostiene che questo sfori i limiti di emissioni consentite. Nel settembre successivo parte così una mediazione con la Commissione Ue che, alla luce delle informazioni scambiate, decide di aprire un'infrazione un anno esatto fa. Tre i nodi: la legalità del sistema di protezione del motore, le misure correttive adottate e le eventuali sanzioni al gruppo guidato da Sergio Marchionne. Il software usato per non surriscaldare il motore, una volta pubblicate le linee guida Ue che hanno fatto chiarezza dopo il Dieselgate, è stato aggiornato.

E con la ricalibratura lanciata per le Fiat 500X ancora prima che i risultati dei test tedeschi fossero noti è stato sistemato l'80% della flotta circolante. Per questo non si è mai ritenuto di dover imporre sanzioni al gruppo Fca. Bruxelles potrebbe insistere per un'indagine terza indipendente.

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