L'iPhone 11 non delude e traina i ricavi al record con gli Airpod e i servizi

Il fatturato tocca i 91 miliardi di dollari In un anno il titolo raddoppia a Wall Street

L'iPhone 11 non delude e traina i ricavi al record con gli Airpod e i servizi

Incredibile Apple. La società fondata da Steve Jobs ha appena chiuso il suo miglior trimestre fiscale di sempre con fatturato in crescita del 9% a 91,8 miliardi di dollari. Prodigiosi gli utili: 22,2 miliardi.

Eppure solo un anno fa l'ad Tim Cook, ed era la prima volta in 15 anni, aveva avvertito che i conti del primo trimestredell'esercizio 2019, da sempre il migliore per Apple perchè comprende lo shopping natalizio, sarebbero stati più deboli del previsto a causa della minore domanda in Cina su cui si offuscavano le ombre nere della guerra dei dazi proclamata dall'amministrazione Trump. Invece le vendite di iPhone, nonostante i non troppo visibili cambiamenti tra un modello e l'altro, continuano a trainare il fatturato della società. I nuovi modelli - siamo arrivati alla serie 11 - grazie ai forti miglioramenti approntati al sofware, all'hardware e all'efficiente call center, in grado di risolvere problemi nella lingua madre dell'utente, hanno visto le vendite salire dell'8%, a 55,96 miliardi, rispetto ai 51,38 miliardi attesi. «Siamo entusiasti di annunciare le entrate trimestrali più alte di sempre, alimentate dalla forte domanda per i nostri modelli di iPhone e dalla vendita record di servizi e dispositivi indossabili» ha spiegato Tim Cook, puntualizzando che ora ci sono oltre 1,5 miliardi di dispositivi Apple utilizzati nel mondo, rispetto agli 1,4 miliardi di fine 2018. Insomma l'iPhone continua a soddisfare per prestazioni gli utenti che non lesinano denaro per abbinare, allo smartphone, gadget «indossabili» come gli Airpod (ossia gli auricolari wireless) di cui è stato messa in vendita una versione Pro a ben 249 dollari (90 in più rispetto alla versione base) e che hanno reso, secondo alcune stime, 6 miliardi di fatturato ossia il doppio rispetto al 2018. Molto bene anche la vendita di smartwatch, un gadget partito in sordina ma che ora, modificato e potenziato rispetto alle prime versioni, sta incontrando notevole successo grazie anche alle rinnovate capacità di monitorare le prestazioni sportive degli utenti.

Il risultato è che le vendite di «indossabili e accessori» sono cresciute del 37% a 10 miliardi di dollari. E bene anche i servizi con fatturato cresciuto del 17% a 12,7 miliardi, in gran parte grazie all'App Store. «Il giorno di Capodanno, i clienti hanno speso nel nostro negozio online 386 milioni di dollari - ha detto Cook - in crescita del 20% rispetto all'anno precedente». Quanto all'ultimo nato sul fronte dei servizi, ossia la Apple tv da 4,99 dollari al mese, lanciata il primo novembre scorso, Cook ha detto che «l'inizio è stimolante» ma non ha fornito dettagli sugli abbonati. In Borsa il risultato è rassicurante: il valore delle azioni in un anno è raddoppiato.

E ieri, incurante delle minacce del coronavirus che rischia di bloccare la produzione di iPhone dato il ritardo nel riavvio delle fabbriche cinesi dei fornitori Apple dopo il capodanno, il titolo è salito del 7% portandosi ai massimi di sempre.

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