Durissimo scontro sindacale in Germania. Non si tratta, però, di licenziamenti, ma di un mancato accordo sugli aumenti salariali. Nei Paesi dell'area mediterranea in crisi da spread e produttività questo sarebbe un problema da poco, ma i dipendenti della Lufthansa non demordono. Così è già pronto uno sciopero nazionale di 24 ore venerdì prossimo, se la compagnia di bandiera si rifiuterà di riprendere le trattative salariali. Almeno questo è quanto ha riferito dal presidente del sindacato tedesco Ufo, Nikolay Baublies.
Dopo la protesta ieri negli aeroporti di Francoforte, Berlino e Monaco di Baviera, con centinaia di voli cancellati, hostess e steward tedeschi sono dunque pronti a incrociare nuovamente le braccia per 24 ore. A essere colpiti sarebbero gli scali di Francoforte, Berlino, Amburgo, Duesseldorf, Stoccarda e Monaco, ha sottolineato Baublies. Il motivo che ha spinto all'escalation è la posizione rigida dell'azienda nello scontro salariale. «La compagnia di volo non ha presentato una nuova proposta», ha spiegato il leader dell'Ufo.
Intanto sono già più di 43mila i passeggeri che hanno subito disagi con le due ondate di scioperi avvenute tra venerdì e ieri. Le agitazioni sono state decise dopo il fallimento di una trattativa salariale tra azienda e sindacati. I sindacati chiedono un aumento delle retribuzioni del 5%, mentre la Lufthansa ha proposto solo un 3,5%.
Fino a ieri sono già stati cancellati circa 350 voli mettendo nel caos, data l'importanza degli scali tedeschi, i collegamenti di mezza Europa. La maggior parte dei voli cancellati era a breve e media distanza, ma sono stati annullati anche alcuni voli intercontinentali da e per Los Angeles, Houston, Chicago, Pechino e Città del Messico.
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