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Lufthansa si imbarca su Ita con il 41%

Versati 325 milioni nella compagnia. Lo Stato ne metterà 250, poi scenderà al 10%

Lufthansa si imbarca su Ita con il 41%

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La faticosissima privatizzazione di Ita Airways, la compagnia italiana nata dalle ceneri di Alitalia, ieri ha fatto un determinante passo avanti: Lufthansa si è impegnata a rilevare il 41% delle azioni per 325 milioni che saranno versati attraverso un aumento di capitale e quindi entreranno direttamente nelle casse della società. Il Mef si è contestualmente impegnato a un altro aumento di capitale per un importo di 250 milioni; ricordiamo che dalla sua costituzione, nel novembre 2020, Ita ha ricevuto finanziamenti statali per 1,1 miliardi: 700 milioni per il 2021 e 400 per il 2022: i 250 sono dunque l'ultima tranche, già approvata, riferita al 2023. Nell'accordo di ieri è anche previsto che Lufthansa possa acquisire le rimanenti azioni in un secondo momento, che non è stato indicato; il loro prezzo d'acquisto sarà basato sullo sviluppo di Ita che dai 2,5 miliardi di ricavi attesi per quest'anno dovrebbe arrivare a 4,1 nel 2027. Lufthansa potrebbe salire in maggioranza, acquistando un ulteriore 49%, tra il 2025 e il 2027; al Mef resterebbe comunque una partecipazione del 10 percento.

Un preliminare è stato firmato dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal Ceo della compagnia tedesca, Carsten Sphor, presente il presidente di Ita, Antonino Turicchi. La firma vera e propria seguirà al più presto, una volta precisati alcuni dettagli tecnici ancora da limare. Poi l'accordo passerà al vaglio della Corte dei conti e all'Antitrust europeo, dopodichè il contratto sarà definitivamente formalizzato.

A breve Ita e Lufthansa avvieranno la collaborazione a livello commerciale e operativo; Ita potrà beneficiare delle sinergie proprie di un gruppo multi-brand e multi-hub di cui diventerà il quinto network carrier (insieme a Lufthansa, Austrian, Brussels e Swiss).

L'Italia, va ricordato, per il gruppo tedesco è il mercato più importante dopo Germania e Stati Uniti, e il suo traffico sia turistico che business risulta particolarmente interessante. Sarà valorizzato l'aeroporto di Fiumicino (si pensa soprattutto ai collegamenti con Africa e Sud America). Prevista la crescita anche sul bacino di Milano, in particolare a Linate, dove tuttavia, dopo l'accordo, Ita dovrà probabilmente cedere qualche slot in base alle regole Antitrust.

Lufthansa ha assicurato ieri che «Ita rimarrà una compagnia aerea autonoma con una propria gestione e una forte identità di marchio, in linea con la strategia multi-hub e multi-brand; va ricordato, a questo proposito che Ita ha in portafoglio anche il marchio Alitalia il cui riutilizzo potrebbe essere una sorpresa. Quanto alle sinergie di gruppo, esse riguarderanno l'accesso alle reti, la gestione centrale di vendite, acquisti e marketing. Una delle filosofie che saranno valorizzate riguarda l'intermodalità, tesa a favorire un uso equilibrato delle risorse e la complessiva decarbonizzazione: Lufthansa ha già stretto accordi con le Ferrovie italiane dello Stato, con quelle tedesche, austriache e svizzere. Ita Airways, che è operativa dal 15 ottobre 2021, oggi ha circa 4.300 dipendenti, 66 Airbus e trasporta oltre 10 milioni di passeggeri. Il bilancio 2022 si è chiuso con una perdita netta di circa 486 milioni di euro, bruciando oltre 1,3 milioni al giorno. I ricavi sono stati pari a 1,576 miliardi con un ebitda negativo per 338 milioni.

Ma - hanno sottolineato ieri i nuovi soci - «come parte della famiglia Lufthansa Ita può trasformarsi in una compagnia aerea sostenibile e redditizia».

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