Alitalia, il governo gioca la sua carta: «Il numero degli esuberi si riduce da 2.251 a 980». Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ai giornalisti, lasciando il tavolo della trattativa in corso tra governo, compagnia e sindacati. In altri termini, la nuova Alitalia avrà 2.000 dipendenti in meno, anche se «nessuno dei 980 lavoratori dovrà essere abbandonato». Adesso la palla passa all'azienda e ai sindacati, che dovranno dare la loro definitiva risposta alle proposte del governo entro le 11 di questa mattina. Il tempo stringe: la prossima settimana verrà a Roma l'ad di Etihad, James Hogan, «e dobbiamo presentarci con una risposta seria: sì o no», ha anticipato fin dalla mattinata il ministro Lupi. «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Credo che sia doveroso», ha aggiunto, rivolgendosi ai sindacati, ma anche ai vertici di Alitalia, l'ad Gabriele Del Torchio e il presidente Roberto Colaninno, presenti all'incontro.
Il destino dell'ex compagnia di bandiera si decide in queste ore. «Il lavoro di questi giorni - sono parole del ministro Lupi- è stato un buon lavoro: ora siamo al rush finale. Il nostro obiettivo era come ricollocare gli esuberi e secondo i dati ai quali siamo arrivati questo numero si è ridotto a circa 980 (che andranno in mobilità). In particolare - ha aggiunto - ho comunicato ai sindacati la disponibilità dell'Alitalia e di Etihad di tenere 250 assistenti di volo con contratti di solidarietà evitando che debbano andare in mobilità».
I restanti 1.021 lavoratori dovrebbero essere ricollocati in altre aziende. A questo proposito, il ministro Lupi ha riferito che «l'Alitalia sta facendo una puntuale declinazione». Ma lo stesso ministro ha fatto presente che «nessuna azienda potrà assumere degli esuberi se non ne avrà realmente bisogno».
Ma la vera novità riguarda i 980 lavoratori che andranno in mobilità e utilizzeranno per la prima volta il nuovo contratto di ricollocamento previsto dalla Legge di stabilità. Per loro verrà assicurato lo stipendio all'80% con l'accompagnamento per il ricollocamento, «per il quale, mi sembra - sono parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - c'è già uno stanziamento di 15 milioni per la fase sperimentale».
«Questo strumento - continua il ministro - consente a chi è in mobilità di fare un accordo con le agenzie del lavoro, in questo caso del Lazio, con il supporto di una unità di missione alla quale partecipano i ministeri interessati, nell'occasione del Lavoro e delle Infrastrutture e Trasporti), e la Regione in collaborazione con l'Enac.
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