Macy's e Wal-Mart in crisi assediati da Amazon & C.

Pesante ristrutturazione per i grandi magazzini: l'e-commerce e il clima mettono in ginocchio le vendite. In arrivo licenziamenti

Maddalena CameraMentre Amazon colleziona trimestrali da record i colossi della grande distribuzione Usa traballano. Ieri è stata la volta di Macy's che ha lanciato un ennesimo profit warning dopo quelli di agosto e novembre. Il gruppo dei grandi magazzini famoso per il celebre store in centro a New York, ha presentato un piano per ridurre di 400 milioni di dollari i costi nel 2016 dopo un 2015 «deludente». A pesare non solo la propensione degli utenti per gli acquisti online ma anche una stagione insolitamente calda - a New York a Natale si sono sfiorati i 20 gradi - che ha rallentato le vendite invernali. Cappotti, stivali e sciarpe sono rimasti sugli scaffali in gran quantità anche a causa del rafforzamento del dollaro che ha reso meno convenienti gli acquisiti per i turisti di passaggio che visitano i negozi Macy's e della controllata Bloomingdalès. Certo la strada è segnata. Le vendite online infatti stanno raggiungendo livelli da capogiro. Per il 2015, cifre non ancora confermate parlano di un giro d'affari su Internet pari a 1600 miliardi di dollari. E il successo di Amazon e di altri «negozi» specializzati in prodotti di lusso, come Yoox pret a porter ad esempio ne sono la prova. Del resto non bisogna dimenticare che l'Ipo di maggior successo del 2015 è stata proprio quella di Alibaba, il colosso cinese dell'e-commerce. E proprio la Cina è il paese dove le vendite online crescono di più. Secondo alcune stime un cinese su sette compra online grazie anche all'avvento del mobile commerce, che permette di fare acquisti direttamente dal proprio smartphone. Per questo i grandi magazzini devono cercare nuovi sbocchi, ossia riorganizzarsi per riuscire ad entrare nell'ormai già affollato mondo dello shopping online. Anche il supercolosso delle vendite al dettaglio Wal-Mart sta mettendo a punto un netto cambio di strategia investendo molto nell'e-commerce e aprendo punti di vendita più piccoli rispetto ai suoi grandi magazzini. Un piano convincente ,secondo Ted Perkins, di Morningstar che sul titolo Wal-Mart ha alzato il prezzo obiettivo a 75 dollari contro i 61 attuali.Quanto a Macy's la via è segnata. La società ha deciso di chiudere 36 negozi entro la primavera concentrando gli store in cinque stati Usa rispetto ai sette attuali. A farne le spese saranno circa 4.500 dipendenti. Del resto i numeri parlano chiaro. In novembre-dicembre: le vendite sono scese del 4,7% e non è atteso un miglioramento neppure per il trimestre in corso.

La netta contrazione del fatturato ha fatto soffrire il titolo Macy's in Borsa che negli ultimi 12 mesi ha ceduto il 44%. Ieri però la cura da cavallo proposta dal management ha dato buoni frutti e in una giornata nera per le Borse mondiali il titolo ha reagito mettendo a segno una crescita del 3,1%.

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