Ha il sapore della tregua armata il passo indietro che la famiglia Malacalza ha compiuto ieri. Nessun ripensamento a proposito della posizione fermamente contraria a quella di Marco Tronchetti Provera sul modo di sciogliere il nodo del debito di Camfin, ma sulla volontà di diffondere pubblicamente, per filo e per segno, a mercati chiusi, le ragioni del «no» al prestito finanziario deciso dalla holding e alla delibera che ha ricevuto il «sì» unanime dal resto del consiglio di amministrazione.
Sembra che a indurre Vittorio, Davide e Mattia Malacalza a soprassedere sul comunicato (l'attesa, comunque, non è passata inosservata da parte della Borsa: il titolo Camfin ha guadagnato il 7,14%) siano state proprio le indiscrezioni pubblicate ieri dal Giornale. A meno di un'improbabile nuova giravolta, l'eventuale j'accuse potrebbe essere rimandato a dopo la riunione del cda di Gpi (Gruppo partecipazioni industriali), la cassaforte a monte di Camfin controllata da Tronchetti Provera con il 57,52% e da Malacalza con il 30,94% in programma domani.
Gli uffici della Consob, intanto, continuano a esaminare l'esposto firmato dagli imprenditori genovesi e la copia della denuncia di Camfin alla Procura della Repubblica di Milano per «fuga di notizie», in pratica la pubblicazione sul sito «Indymedia» del carteggio riservato da cui ha preso origine lo scontro tra Malacalza e Tronchetti Provera.
La stessa Consob, inoltre, starebbe tenendo sotto osservazione i movimenti del titolo Camfin, anche se le prime risultanze non avrebbero riscontrato irregolarità in proposito, ma solo normali fenomeni di trading.
Ieri le azioni della holding che controlla Pirelli hanno toccato, in avvio di seduta, un nuovo massimo dell'anno a quota 0,4799 euro, per poi chiudere a 0,45 euro. Nonostante la fiammata del titolo, gli analisti di Equita Sim continuano a ritenere «improbabile» uno scenario speculativo, con possibilità di un'Opa.
«Gli eventi degli ultimi giorni (voto contrario di Malacalza nei cda di Camfin e Prelios, l'esposto alla Consob da parte dei genovesi e quello del gruppo milanese a Vigilanza e Procura per diffusione di documenti riservati) evidenziano una frattura che pensiamo porti alla separazione dei due principali azionisti di Camfin», aggiungono a Equita Sim che, sul titolo, ha posizione «buy» con target a 0,63 euro.
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