Malacalza fuori da Pirelli e la Bicocca lascerà la Borsa

L'Opa di ChemChina e Camfin raggiunge l'87% e verrà riaperta. «Delisting» sicuro

L'Opa cinese su Pirelli fa quasi il pieno di adesioni: nell'ultimo giorno di offerta la holding Marco Polo Industrial, controllata da ChemChina e partecipata dalla Camfin di Marco Tronchetti Provera, ha infatti raggiunto l'87% del capitale ordinario del gruppo di pneumatici. Avvicinandosi così all'uscita da Piazza Affari dopo oltre un secolo di permanenza sul listino milanese.

Anche i Malacalza hanno infine deciso di ritirarsi dalla partita su Pirelli. Che comunque, dopo il mancato assalto del fondo Paulson, non aveva più senso di essere giocata. Meglio, dunque, aderire all'Opa, archiviare anni di battaglie con Marco Tronchetti Provera e portare a casa una plusvalenza totale di 300 milioni. La Malacalza Investimenti, veicolo di Vittorio Malacalza (4%) e dei due figli Davide (48%) e Mattia (48%), ha apportato all'offerta il suo 6,98% detenuto nel gruppo degli pneumatici. Entrata nel 2009 in Camfin, la cassaforte di Tronchetti, ha investito inizialmente 100 milioni, per poi essere liquidata con un assegno da 160 milioni in occasione della staffetta del 2013 che ha visto l'ingresso nella cassaforte di Unicredit, Intesa e Clessidra. Al primo giro i Malacalza hanno quindi realizzato una plusvalenza di 60 milioni. Poi ne hanno spesi 260 per prenotare un posto nel capitale Pirelli con il 7 per cento. Quota che oggi, considerato il prezzo d'Opa, vale 500 milioni. La plusvalenza di 240 milioni più i 60 milioni precedenti porta quindi a un totale di 300 milioni di euro.

Con il boom di consegne, il delisting si avvicina. L'offerta si è chiusa ieri con adesioni pari al 70,6% dei titoli in oggetto. In questo modo Marco Polo, che già ha acquistato direttamente il 33% circa del capitale, arriva a detenere circa l'87% del capitale ordinario di Pirelli. Tale soglia è già sufficiente a far scattare la fusione tra Marco Polo e Pirelli funzionale al delisting della Bicocca.

Tuttavia è assai probabile che con la riapertura dei termini dell'offerta (dal 21 al 27 ottobre, come previsto dal prospetto e ammesso dalla legge) Marco Polo arrivi a detenere già il 90% ovvero una quota sufficiente a ritirare il titolo dal listino. Accelerando così i tempi, e diminuendo i costi, dell'operazione varata dal tandem ChemChina-Camfin.

L'obiettivo finale è quello di ricomprarsi il 100% di Pirelli, separare la divisione camion facendola confluire dentro Aeolus (le attività quotate dei cinesi) per poi riportare sul mercato il segmento di alta gamma entro quattro anni. «Ma testa e cuore resteranno in Italia», ha assicurato Tronchetti che resterà amministratore delegato fino al 2021.

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