Il lancio negli Stati Uniti della nuova Chrysler Pacifica, primo veicolo di Fca disponibile con motorizzazione ibrida (benzina-elettrica), nonché scelto come minivan «laboratorio» per la guida autonoma, ha dato modo a Sergio Marchionne di approfondire il tema della collaborazione hi-tech con Google. L'ad di Fca, sempre più pendolare tra Italia e Usa, oltre a dichiararsi ottimista sulla tecnologia della guida autonoma, ritiene che le auto che possono fare a meno del pilota potrebbero essere sulle strade in cinque anni.
Il top manager, volato in Ontario dopo le cerimonie nei palazzi romani dedicate alla nuova Alfa Romeo Giulia, ha poi precisato che le 100 Pacifica «laboratorio» avranno un aspetto «fisicamente diverso» dopo che Google avrà installato i suoi sensori e la tecnologia per far sì che l'auto non abbia bisogno del guidatore. «Abbiamo offerto Pacifica - ha puntualizzato l'ad di Fca - perché è il veicolo che più si presta. La sua architettura elettrica è abbastanza forte per la tecnologia di Google». L'accordo con il colosso di Mountain View non è comunque esclusivo. E anche su questo argomento Marchionne è sceso nel dettaglio: «Sarebbe incredibilmente naif - ha osservato - pensare che sono l'unico sul pianeta a parlare con Google. Se questo gruppo ti chiama, normalmente rispondi».
Auto che possono fare a meno del guidatore, comunque, già se ne vedono. E sono i costruttori tedeschi, in questo momento, a essere in cattedra. C'è la nuova Mercedes Classe E che sulle strade della Germania, impostata la velocità e con una segnaletica adeguata, procede autonomamente anche se il conducente ogni 30 secondi deve toccare il volante per far sentire la sua presenza. Tra qualche mese il modello sarà disponibile in Italia.
Da Audi, invece, la nuova A4 è autonoma al 30%, mentre la futura A8, pronta nel 2017, monterà il pilota automatico. Non può mancare Bmw con la Serie 7: grazie a cruise control intelligente, mantenimento della corsia e supporto alla marcia in coda, in autostrada avanza quasi da sola.
I costruttori (ci sono anche Volvo, Nissan, Toyota e l'americana Tesla), come si vede, stanno mettendo a frutto i risultati della ricerca e degli investimenti: l'auto a guida autonoma esiste e può calcare le strade. Restano ancora da definire l'aspetto normativo-assicurativo e il «dialogo» tra macchina e infrastrutture.
Queste lacune dovranno essere riempite velocemente per accelerare la nuova era della mobilità a motore. Se Marchionne stima in 5 anni la crescita delle auto a guida autonoma disponibili, Frost & Sullivan, in un recente studio, avverte che già nel 2030 una vettura su 7 sarà dotata di questa tecnologia.
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