«Per Mondadori il 2014 è stato un anno di svolta, mi pare davvero si possa dire che il vento è cambiato». Lo spiega Marina Berlusconi, confermata alla presidenza del gruppo di Segrate, accanto all'amministratore delegato Ernesto Mauri. Ieri l'assemblea degli azionisti ha dato il via libera al bilancio 2014, che ha visto la società tornare in utile. «Nel 2014 - ha detto Marina Berlusconi - il margine operativo lordo è salito di circa 80 milioni, sia pure a causa di alcune partite non ricorrenti, che avevano pesato in negativo sull'esercizio 2013, mentre il risultato netto è passato da un rosso di 185 milioni a un utile piccolo ma significativo, 600mila euro. C'è un altro aspetto di particolare rilievo: nello scorso esercizio l'indebitamento si è ridotto di oltre 70 milioni e la struttura finanziaria riequilibrata. Questa azienda è tornata a generare cassa, ed è nuovamente in grado di pensare al proprio sviluppo e di finanziarlo. L'offerta per Rcs Libri ne è una dimostrazione».
Sul progettato acquisto della divisione libri da Rcs, Mauri ha confermato che Mondadori presenterà un'offerta vincolante entro il 29 maggio, termine entro cui via Solferino ha concesso l'esclusiva al gruppo di Segrate per approfondire termini e condizioni dell'operazione. Mauri si augura che la due diligence possa terminare anche prima delle prossime tre settimane «se fanno prima è meglio». Ed ha aggiunto che per Rcs vendere i libri è una mossa corretta altrimenti alla società servirà un aumento di capitale. Mauri ha sottolineato di aver apprezzato alcune dichiarazioni del capo azienda di Rcs, Pietro Scott Jovane, che aveva affermato di voler puntare sulle attività editoriali del Corriere e della Gazzetta. «Questa è la strategia corretta, bisogna tenere conto che sul core business bisogna investire. Noi abbiamo individuato i libri e lì investiamo. Sono cosa logiche razionali e di buon senso, fatte già in altre parti del mondo. Non puoi avere un pezzo di libri, un pezzo di quotidiani e un altro di periodici. Guai, corri dei rischi, oggi bisogna essere leader di qualcosa».
Tra le promesse di Mondadori c'è poi il ritorno al dividendo. «L'utile c'è, poi dipende dall'azionista» - ha aggiunto Mauri -Il nostro piano triennale prevede un sensibile aumento dei margini e, quindi c'è la possibilità di remunerare l'investimento. L'utile, poi, continuerà a crescere in modo sensibile anche nei prossimi anni». L'anno, tuttavia, non è partito bene: nei tre mesi i ricavi della raccolta pubblicitaria sono scesi del 5% per cento.
«L'anno in corso dovrebbe essere migliore del 2014 - ha commentato Mauri - mi ha fatto piacere sentire le previsioni del presidente dell'Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, su un aumento degli investimenti pubblicitari pari all'1-2% nel corso del 2015».
Quanto all'azionista di riferimento di Mondadori, Fininvest, Marina Berlusconi ha spiegato: «Il gruppo è solido e in movimento. E nel 2014 non solo Mondadori è di nuovo in utile ma Mediaset è tornata a distribuire dividendi. Inoltre ha poi avuto un andamento estremamente positivo la nostra diversificazione in Mediolanum».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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